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Si riparte…..

Cari Amici e sostenitori dopo lunga assenza dal sito ci ritroviamo!

Si siamo di nuovo in partenza per il nostro annuale tour delle comunità/scuole che cerchiamo di aiutare.

Come al solito la situazione e le sensazioni sono sempre le stesse e, come al solito, un poco diverse! la confusione è massima (vi risparmio le foto) con la casa invasa da magliette, scarpette, cappellini, foulard ma anche forbicine chirurgiche, latte in polvere, caramelle e medicinali vari. Questa volta ci siamo superati! Proveremo a portare anche un elettrocardiografo completo di piastre per la rianimazione per il dispensario di EMBU. Se non torno a breve.. cercatemi nelle carceri di Nairobi. Sensazioni anche nuove perché la voglia di tornare è tanta ma questa volte la Roby non verrà ma risarà un’altro membro della famiglia. Verrà con la Lucia e me anche mia (e della Roby) nipote Elena nella speranza che venga “fulminata sulla via di Wamba” e che poi voglia tornarci e tornarci e tornarci e tornarci……

Questa volta siamo anche un poco spaventati… sapete leggere o sentire di un rapimento e di una bomba dall’altra parte del mondo è una cosa… pensare che domani saremo … proprio la.. fa una certa differenza ma.. ci dicono che tutto va bene e tutto è tranquillo quindi….

Ci impegniamo a tenervi aggiornati e la Elena (nativa digitale) dice che vi tempesteremo anche sui “social”… boh!!!

Per ora sono in ufficio con tutta l’elettronica possibile e immaginabile (telefoni, portatile, e-book, iPad, macchine fotografiche ecc.)… poi si vedrà!!

Il Giro sarà più o meno il solito.. iniziamo con l’orfanotrofio della Carlo Liviero home a Embu poi ci sposteremo a wamba per visitare un poco tutto (asili, scuole ospedale, scuola infermieri, scuola di santa teresa ecc.). Rientriamo, girando intorno al monte Kenya a Nyeri per la scuola di Gikondi dove io mi fermerò per lavoro dell’università mentre Lucia e Elena procederanno per Embu.

Per oggi basta perché devo correre a casa a infilare non più di 5 kg di vestiti in quello che resta delle nostre 6 valigione.

Ci sentiamo domani da Parigi e poi dal Kenia.

Seguiteci e.. buon divertimento”

paolo

 

 

 

Giorno -1. Quasi pronti per la partenza

E’ stato un anno duro, intenso e faticoso ma finalmente ci siamo quasi. Si domani ultimo giorno del 2017 partiremo per il nostro sospirato viaggio a Wamba. Ci porteremo dietro tutte le stanchezza del vecchio anno ma anche e soprattutto le speranze, le aspettative e  le buone intenzioni per l’anno che arriva. Relativamente al 2017 però, porteremo con noi anche tutta l’energia e le buone cose fatte (soprattutto da parte dei sostenitori dell’Associazione) senza le quali molto probabilmente non saremmo qui pronti a partire.

Sarà un Capodanno diverso, probabilmente sull’aereo o sulla scaletta mentre scendiamo ma non mi ne ci preoccupa più di tanto… 3 “vecchiotti” come noi non ambiscono sicuramente a tirare alba ballando ma piuttosto a rimontare sul secondo volo (partenza alle 02.35) per provare a rubare qualche altra ora di sonno perché il nuovo anno inizierà di “corsa”.. atterraggio alle 8.30 recupero bagagli (e quanti ne abbiamo anche questa volta) e via inizia il tour senza sosta fino al giorno 11 quando rientreremo.

Parlavo di bagagli… questa Compagnia ci “concede” solo 2 valige da 20 Kg a testa… Tanta roba???.. forse in condizioni normali ma per noi no. Di solito potevamo portare 23 kg a valigia… Indovinate un poco.. quei 6 kg in meno per passeggero… corrispondono esattamente ai miei vestiti che dovranno trovare altra “collocazione”… Zaino e almeno 4 strati addosso ma sicuramente ce la faremo… Considerando anche che partiamo con 0 °C e arriveremo con circa 27-30 °C dovremo trovare spazio anche per un qualche gubbino/giubbotto… Grazie Decathlon che ci hai aiutato;-)

Credo che ormai tutto sia impacchettato e pronto anche gli “autisti” sono stati allertati.. si al plurale.. avete mai provato a far stare 6 valigione e 3 persone in una macchina…..

Un ultimo pensiero va ai miei studenti che probabilmente sperano che il primo leone che vedrò in Kenia mi mangi dato che al mio rientro avranno una sessione di esami… Spiacente di deludervi.. magari il leone mi mangerà ma ho già preparato tutto e voi l’esame lo farete lo stesso (si anche voi.. Quattro Moschettieri)…

Vi saluto il prossimo articolo sarà probabilmente dall’aeroporto di Doha per augurarvi Buon Anno!!

Paolo

Un’altro viaggio e un’altra avventura

Cari amici e sostenitori è un pò di tempo che non scriviamo sul sito e di questo mi scuso ma, come sapete, questa attività ha di per se tempi un poco lunghi e rimane sempre una attività sul pura base volontaria che deve sempre fare i conti con la normale vita quotidiana.

Detto questo volevo solo comunicare che le attività dell’Associazione continuano e che siamo in partenza per uno dei periodici viaggi in Kenya.

Anche questa volte con la Lucia e la Roberta ci avventureremo in un viaggio di “soli” 11 giorni durante il quale abbiamo concordato le visite e gli incontri con tutti i nostri referenti. del viaggio daremo conto al Direttivo e agli Associati in modo formale al nostro ritorno.

Se però volete/siete interessati e/o semplicemente curiosi potete seguirci su questo sito dove cercheremo di fare, come al solito, un “Diario di viaggio” con il quale condividere con voi sensazioni, umori, notizie e aneddoti del nostro viaggio.

Voglio concludere questo primo “reportage” ringraziandovi ancora tutti per l’aiuto e il sostegno che ci avete dato e che continuate a darci. Non saremmo riusciti a stipare 6 valige di abiti, medicine, oggetti vari da donare senza il vostro aiuto. Non potremmo andare ad aiutare i nostri amici e fratelli se Voi non ci sosteneste ogni singolo giorno dell’anno.

Tanti saluti e ringraziamenti a tutti e.. arrivederci a presto!!

Paolo

Racconti di Viaggio

Prima che partisse per Wamba, ho promesso a Lucia Trevisiol che, al suo ritorno, mi sarei trasformata in un “inviato speciale” per provare a cogliere i momenti, le emozioni e gli incontri che hanno scandito il suo viaggio.

Tenterò di raccontare soprattutto per mantenere vivo il legame e il dialogo con i sostenitori di “Insieme per Wamba” e con i lettori de L’Incontro, molti dei quali risiedono nei Centri don Vecchi, che hanno sempre contribuito con grande generosità alla realizzazione delle diverse iniziative.

Ecco perché le righe che mi appresto a scrivere verranno pubblicate sul sito dell’Associazione e sul settimanale, nella speranza di raggiungere il maggior numero di persone possibile.

Avevo immaginato di sedermi ad ascoltare munita di carta e penna, però ci siamo ritrovate a chiacchierare un po’ per caso e mi sono lasciata rapire da un resoconto che mi restituiva immagini nitide e toccanti come fotografie!

Pur non avendo preso appunti, farò del mio meglio per non tralasciare dettagli importanti e confido nell’aiuto della mia interlocutrice, che leggerà l’articolo in anteprima, per colmare eventuali lacune.

Sin dall’inizio della nostra conversazione, ho percepito che questo viaggio, indispensabile e proficuo come gli altri, è stato particolare per una serie di ragioni.

La prematura scomparsa di padre Franco, che per anni ha guidato la comunità di Wamba, ha lasciato un vuoto incolmabile, che rischiava di pesare come un macigno sul cuore di tutti coloro che gli hanno voluto bene e hanno lavorato al suo fianco.

L’intensità e l’autenticità della sua esperienza e della sua fede, invece, sono diventati il sostegno di chi ha raccolto il testimone e di padre Charles, la cui presenza ha garantito la continuità del contatto con i villaggi, spesso molto distanti l’uno dall’altro.

Quando sono venuti a mancare i punti di riferimento (nella persona di padre Franco o delle suore), gli ideali, a cui nessuno ha mai rinunciato, si sono rivelati fondamentali per poter continuare a camminare.

Lo testimonia il fatto che il ruolo di Lucia e dell’Associazione è stato riconosciuto dalle comunità locali, al di là delle opere realizzate.

Gli anziani, infatti, hanno pregato per lei, le hanno donato una collana e, riferendosi agli aiuti ricevuti, hanno citato l’episodio dell’obolo della vedova che decide di donare tutto ciò che possiede.

La scelta di quest’immagine dimostra quanto la solidarietà venga percepita come reale volontà di condivisione e di sostegno allo sviluppo.

E, dopo gli anziani, è arrivato il momento d’incontrare i piccoli, a cominciare dai bambini di strada di suor Alice, che hanno organizzato un bellissimo spettacolo.

Quest’impagabile e intraprendente giovane religiosa, che anch’io ho avuto il piacere d’incontrare, ha intuito che la danza può aiutare a esprimere la sofferenza, ma anche la voglia di riscatto e la sete di speranza.

E così, con l’incedere della musica, i movimenti dapprima impetuosi, quasi rabbiosi, diventano fluidi e armoniosi per testimoniare il bisogno di leggerezza, di un respiro nuovo.

Nei giorni successivi, Lucia è andata a trovare gli oltre 180 scolari ai quali, grazie a uno dei progetti più recenti, è stato possibile garantire il pranzo.

I pasti, vissuti in allegria e con grande rispetto per il cibo, si trasformano in una “palestra” di equità, perché ogni bimbo, a turno, prepara le porzioni per sé e per i compagni.

Mentre la chiacchierata volge al termine, affronto con la mia ospite la questione della barriera linguistica e, nell’istante in cui realizzo che la presenza di qualcuno che parla inglese renderebbe tutto più semplice, capisco anche che l’autenticità di una presenza disposta a calarsi in una quotidianità diversa dalla propria e a viverla fino in fondo viene percepita al di là delle parole.

 

Federica Causin

Grazie a tutti

Carissimi sostenitori,

questa mattina arrivato in ufficio ho controllato, come sempre, la mail e ho trovato il messaggio qui sotto che condivido con voi. Anzi Il messaggio qui sotto è per voi e arriva “grazie” a voi e ai vostri sforzi. Io, in quanto rappresentante dell’Associazione, sono semplicemente quello che “tiene i contatti” per voi.

Devo dire che la mia giornata, dopo il messaggio, aveva “tutto un’altro sapore”.

buona lettura e grazie mille ancora…

Paolo

 

Carissimo Paolo, stavolta il servizio bancario ha funzionato alla grande: il bonifico  e’ gia’ felicemente arrivato. Naturalmente l’aspetto positivo per noi si configura nella cospicua somma che la vostra gente e la vostra Associazione ha generosamente donato per i bisogni materiali dei nostri ragazzi. E pur considerando che una buona fetta va a coprire la rilevante spesa sostenuta per sistemare la cucina, rimane una bella sommetta che useremo interamente per l’acquisto di cibo dal momento che la triplicazione dei pasti giornalieri rende indispensabile e non agevole l’aumento delle provviste. Ma sapessi quanto risulta gratificante vedere che nessun alunno (tra gli oltre 100 esterni) rimane ora senza la refezione scolastica che consiste in un “robusto” piatto di minestra (in prevalenza riso arricchito con fagioli e altro). Sono ben consapevole che i soldi ricevuti pervengono da tantissime persone che hanno messo il loro cuore a disposizione del Signore, il quale se ne e’ servito per far giungere un concreto supporto ai Suoi piccoli. Mi piacerebbe che tutti i donatori potessero apprendere che – grazie ai loro sacrifici – alle ore 12,45 di ogni giorno feriale oltre 180 giovanissimi studenti della nostra scuola ricevono un “robusto” piatto di cibo fumante per trasformarlo nell’energia necessaria a reggere la lunga giornata di lezioni in aula. E ogni boccone ingoiato velocemente ricorda agli alunni beneficati che esso proviene da veri amici anche se lontani e sconosciuti. Su di noi incombe l’onere di amministrare in modo responsabile la donazione ricevuta e fare ogni possibile sforzo per scongiurare il pericolo che l’esaurimento dell’attuale tesoretto possa a suo tempo comportare la fine ingloriosa di questo bel miracolo. Mi impegno a chiedere insistentemente al Signore di benedire e proteggere ciascune delle tante persone che si son private di un po’ del loro per tendere cristianamente una mano a bambini dalla vita perennemente in salita (ricompensando a dovere anche l’Associazione che sa declinare in mille modi il dono gratuito ai poveri). Da umile suorina quale sono, posso solo spendere la preghiera per tutti voi e, siatene certi, lo faro’ in abbondanza e continuita’ con infinita devozione. Molto cordialmente
Sr Alice

Pensieri sparsi

Abbiamo chiesto ad una nostra sostenitrice di scrivere alcune righe per il nostro sito.

Riceviamo e subito pubblichiamo

IN ATTESA

 

Ho accolto con molto piacere l’invito di Paolo, Roberta e Lucia a condividere con gli amici di “Insieme per Wamba” quelli che mi piace definire “pensieri sparsi”.

Forse qualcuno mi conosce già per gli articoli che scrivo sul settimanale L’Incontro.

Se così non fosse, rubo soltanto qualche riga per raccontarvi che sono Federica, ho 44 anni e mi destreggio tra l’attività di segretaria in un’azienda di trasporti e quella di traduttrice.

Ah, dimenticavo! Viaggio in carrozzina elettrica, perché ho avuto un po’ troppa fretta di nascere…

La scrittura è una mia antica passione ma, soprattutto, è uno dei modi in cui provo ad andare incontro agli altri.

Oggi però non sono qui per parlarvi di me.

Vorrei riflettere insieme a voi su una parola che negli ultimi giorni ho incontrato spesso: attesa.

Purtroppo, dopo i recenti fatti di cronaca, l’attesa può instillare paura e rischia di diventare il tempo dell’incertezza e del sospetto.

Proprio per questo, credo sia importante riscoprirla come un’occasione di rinvigorire la speranza, confidando nelle promesse di bene che il Signore ha in serbo per ognuno di noi.

Attendere tuttavia non vuol dire restare immobili bensì cogliere l’opportunità di farsi prossimi, di imparare a vedere e comprendere le necessità degli altri, di contribuire in prima persona.

Significa provare a seminare segni di solidarietà, anche minuscoli, con la stessa cura e sollecitudine con cui ci occupiamo degli addobbi natalizi, che raccontano la nostra voglia di stare con le persone care e di respirare aria di festa.

Una festa che avrebbe senz’altro un sapore diverso, se potesse diventare, anche per chi vive lontano da noi, possibilità concreta di guardare al domani con fiducia.

E a questo proposito, noi possiamo fare la differenza con gesti concreti.

 

Federica Causin.

In ricordo del Dott. Camera

Alcuni mesi fa, come presidente dell’Associazione ho ricevuto una mail da parte della Signora Paola Vigna Camera, moglie del Dott. Salvino Camera chirurgo di Alba che, come tanti altri medici aveva prestato servizio volontario all’ospedale di Wamba.

Io da “neofita” dell’Africa e di Wamba avevo solo sentito nominare il Dott. Camera anche se, ho scoperto dopo, ci eravamo giusto scambiati il posto alla Guesthouse di Wamba durante il mio primo viaggio africano.

Salvino, come mi permetto di chiamarlo solamente in questo breve scritto, è scomparso poco dopo quel suo ultimo viaggio/servizio e la Signora Camera voleva commemorarlo e ricordare il suo amore per l’Africa chiedendo a me un consiglio sul come farlo.

Dopo una bella chiacchierata, nella quale abbiamo valutato diversi potenziali progetti, la scelta è “caduta” sulla possibile sponsorizzazione di borse di studio per la scuola infermieri.

Detto fatto la Paolo (Vigna Camera) ha non solo organizzato una splendida e toccante mostra ma anche una raccolta fondi per questo scopo.

La serata che vedete pubblicizzata nella foto sottostante si è svolta il 10 di settembre ad Alba.

Dott. camera

Durante la serata, assieme alla donazione da parte del Rotary Club di Alba di una colonna laparoscopica tridimensionale al reparto di chirurgia dell’ospedale di Alba, la Lucia e io siamo stati chiamati, e di questo ringraziamo moltissimo la Paola, a descrivere l’associazione e il progetto “borse di studio”.

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L’apertura della serata con la Sig. Vigna Camera al centro del tavolo

Solo 2 righe per descrivere la bellissima, positiva e commovente  atmosfera che si è creata a dimostrazione dell’affetto e amore che circondava il Dott. Camera. Sono intervenuti con parole molto toccante diversi amici e colleghi di Salvino mettendo in luce non solo il grande professionista ma anche il grande uomo che era.

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Il ricordo del Dott. Mario Abrate, collega e amico.
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Il Dott. Sebastiano Cavalli amico, collega e sostituto del Dott. Camera al reparto di chirurgia di Alba.

Credo che, potendo esprimere un desiderio, chiederei di essere in grado di lasciare un ricordo e una impressione profonda come quella che è stata lasciata da Salvino.

Al termine della serata, dopo l’illustrazione del progetto sono stati raccolti dei fondi mentre altri sono stati già inviati sul conto dell’Associazione. Siamo felici di poter dire che al momento attuale le borse di studio “Dott. Camera” permettere a 3 studenti/studentesse di compiere l’intero ciclo di studi (3 anni) alla scuola infermieri di Wamba.

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Ci accingiamo a presentare l’Associazione e il Progetto borse di studio”.

Al momento attuale sono in corso i contatti con la scuola infermieri per la identificazione dei 3 candidati che poi verranno messi in contatto diretto con la Sig.ra Vigna camera.

Che dire ancora se non… Grazie mille a chi ci ha invitato alla serata per fare la nostra testimonianza e grazie a chi ha donato pensando all’Africa, ma soprattutto Grazie Salvino senza di te neppure questo sarebbe successo!

Paolo Sambo

Dopo la Fiera Franca

Anche quest’anno, come Associazione Insieme per Wamba, abbiamo avuto l’opportunità di essere presenti durante la Fiera Franca con un piccolo stand.
Per soli tre giorni, infatti, siamo riusciti ad esporre e vendere solo i prodotti tipici della missione e dintorni che riusciamo a recuperare nei nostri viaggi là.
Collanine, braccialetti, angioletti in perline, alcune statuette in legno, angeli e presepi di foglie essiccate e persino miele e il mitico peperoncino piccante chiamato “pili pili”.

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Sono poche cose locali di quel Kenya lontano da noi che cerchiamo di aiutare in ogni modo, consapevoli che anche questo piccolo gesto contribuirà a far fronte ai grandi problemi che affliggono quel territorio.

Tutto questo è stato possibile grazie all’aiuto di molte persone: primo di tutto don Roberto che ci ha concesso lo spazio parrocchiale; a tutti quelli che si sono prodigati per l’allestimento e con la loro presenza hanno permesso l’apertura per diverse ore dello stand; infine, ma non per questo meno importante, a tutti quelli che con le loro piccole offerte ci hanno sostenuti e ci sostengono.

Grazie di cuore perché l’aiuto dato non è per noi ma è veramente per WAMBA.

Laura, Roberta, Lucia, Stefano, Paolo…..