Diario Luglio 2015

Aspettando l’aereo…

Eccoci di nuovo e nell’attesa di imbarcarci  (abbiamo oltre 4 ore di attesa ad Abu Dabhi) e morendo di freddo continua il racconto …

Freddo

 

Come vi dicevamo riusciamo a partire con l’auto stracarica di bagagli pronti per tornare ad Embu per una sosta di una notte e ripartire la mattina dopo per Nairobi.

Poteva andare tutto liscio????? Potevamo farci mancare qualche esperienza nuova????

Ebbene … ecco una quasi tempesta di sabbia che comincia in savana e ci accompagna fino a dopo Isiolo. Cominciamo proprio bene!!!!!

Seconda cosa la Madre Generale di un ordine di suore indiane chiama P. Franco per un breve saluto (e vi facciamo osservare che la parola “breve” non esiste nel vocabolario africano)

E non bastasse dopo aver superato questa intemperia e una sosta a sorpresa dalle suore, una ruota del fuori strada si sgonfia.

Cosa c’è di strano???? Bisogna cambiarla e alla prima occasione farla riparare dal gommista … la strada è lunga e piena di imprevisti e non si può di certo stare senza ruota di scorta.

Per cui altra sosta forzata presso un centro abitato molto popolato con tanto di mercato ai bordi della strada … occasione per fare qualche acquisto.

Per non farci mancare nulla inizia poi a piovere per cui tutte le valige che stavano comodamente sul tetto (e guarda caso sono di stoffa/tela) devono essere riallocate.

Il bel fuoristrada spazioso e ampiamente sufficiente per 6 persone.. ora è stipato anche con 5 o 6 valige, borse, zaini e zainetti.. da fuori sembriamo proprio un Matatu!

Morale della favola: invece che alle  18.30 previste  arriviamo ad Embu da Suor Alice alle 22.00… vi lasciamo immaginare le strade poi: nessun lampione, una carreggiata stretta, nessuna striscia stradale, posti di polizia, gente che cammina ai bordi della strada senza luce, macchine che sorpassano ovunque, moto taxi che sfrecciano e tanti, tanti, tanti e ancora tanti bumps (sono quelli che noi chiamiamo dissuasori stradali … ma questi sono molto più alti).

Vi confessiamo che all’arrivo ad Embu abbiamo quasi baciato la terra.

Per fortuna un piatto caldo l’abbiamo trovato e presto ci addormentiamo stremati dalla stanchezza.

 

Lunedì 20 luglio 2015

Per le ore 11.30 dobbiamo essere in aeroporto a Nairobi e il traffico è inteso per cui si decide di partire alle ore 8.00.

Siamo un po’ tristi e nessuno ha più voglia di scherzare: la strada è lunga e per quasi 3 ore si parla poco e alcuni crollano per un pisolino tranne il nostro driver che assomiglia veramente ad un gigante ma di un’agilità e sensibilità che non ha paragoni, sempre scaltro e attento a tutto.

Ora siamo appisolati su poltrone in sala di attesa all’interno dell’aeroporto … fa un po’ freddo ma cerchiamo di reggere all’attesa del nuovo imbarco … peccato aver lasciato le copertine in aereo ora ci sarebbero state veramente utili.

Torniamo a casa con un grosso bagaglio di ricordi che vogliamo raccontare … penso che ci dovrete sopportare per tanto tempo con il nostro parlare ma ce la metteremo tutta per farvi provare, almeno in piccola parte, ciò che abbiamo provato noi perché ciò che abbiamo scritto in questi giorni è veramente una piccola parte.

E per concludere vi riportiamo alcuni aneddoti che hanno dell’incredibile:

  • la strada sterrata per Wamba è stata “battuta”;
  • si sta cercando di migliorare la “viabilità” della “città” di Wamba;
  • la Chiesa è in restauro e al momento è un cumulo di macerie (hanno garantito che per il 22 agosto sarà pronta per il Giubileo dei 50 anni);
  • per prendere un colpo d’aria consigliamo di venire in Africa in questo periodo
  • invito a cena con cristiani, mussulmani e protestanti che lavorano in parrocchia;
  • va bene mangiare capra ma poi se ne pagano le conseguenze: per digerire consigliamo Stoney (idraulico liquido);
  • una tavolata di gente che parla della pesca (in Africa … a Wamba è tutto dire);
  • esiste un paese che si chiama Cakaa Mega e una lunga serie che inizia così e un altro Kirinyaga (si pronuncia Chirignaga).
  • L’aria condizionata dell’aeroporto che ci sta uccidendo! vi salutiamo e andiamo a comprare delle tuniche e dei turbanti.. gli unici abiti disponibili in aeroporto…

Altri particolari interessanti ci verranno in mente ora chiudiamo il report e cerchiamo di dormire un pò

 

 

Verso Casa…

Sabato 18 domenica 10 e lunedì 20 luglio 2015

 

Siamo arrivati in aeroporto e nell’attesa di imbarcarci vi raccontiamo qualche altra cosa di questo viaggio visto che non abbiamo avuto tempo di farlo in tempo reale.

Sabato.

Dopo aver fatto un po’ di spese, andiamo a distribuirlo a quelle famiglie povere che appoggiamo; tra queste c’è anche Grace che durante il week end cucina per una cinquantina di bambini che altrimenti non avrebbero di che cibarsi fino almeno a lunedì che riprende la scuola.

Non abbiamo comunque dimenticato di acquistare anche quaderni e matite per una pre-school che al momento non aveva fondi sufficienti.

Fatto questo ci prepariamo per il pomeriggio: un grande evento ci aspetta.

Partenza ore 14.30 (africane!!!!!) per raggiungere un outpost nuovo mai visto (Sirata). E qui ad attenderci ci sono gli anziani, donne e bambini che devono benedire P. Franco… una festa tribale tipica della popolazione Samburu …. E tutti benedicono e vogliono parlare per dimostrare al nostro mitico P. Franco che deve tornare in Italia per farsi curare e ritornare quanto prima.

Il tutto ha un che di magico perché sebbene stanchi e affaticati le benedizioni ci danno vigore … per non parlare di Franco che ritorna ad essere un vero “leone della savana”.

La giornata non finisce qua: ci aspetta un’altra serata di festa con tanto di capra e “stoney” (bibita super gassata paragonabile all’acido citrico) al Pastoral Center e questa volta ad organizzarla sono gli operai della parrocchia … e ancora canti, balli, discorsi e benedizioni (speriamo proprio che queste vadano tutte a buon fine … abbiamo fatto la scorta).

 

Domenica

Domenica è giorno di messa … o meglio messe perché noi siamo presenti sia a quella delle 7 che a quella delle 9.30.

Non vi abbiamo detto che la chiesa di Wamba è in restauro perché il 22 agosto si celebrerà il jubileo della parrocchia (50 anni di missione) per cui la messa viene celebrata in un fabbricato simile ad un teatro.

Mancano le chiavi e si cerca di forzare i lucchetti ma alla fine con una buona mezzora di ritardo si dà inizio alla messa delle 7 che ovviamente deve recuperare il ritardo e viene celebrata da P. Charles.

La seconda invece viene celebrata dal P. Franco.

Per entrambe si sa solo quando iniziano ma non quando finiscono … pole pole.

In ogni caso non sono mancate le occasioni perché venissimo presentati alla comunità … che orami ci conosce per nome e sa tutto di noi prima ancora che noi apriamo bocca. Questa è Wamba!!!!

Detto questo pranziamo e bagagli pronti aspettiamo calmi e tranquilli che l’auto capitanata da P. Franco ci venga a prendere … seduti ancora una volta sulla nostra pietra aspettiamo un’ora e finalmente si parte dopo baci e abbracci. Tutti ci salutano e ci ricordano che siamo parte della famiglia: ora partiamo ma dobbiamo anche ritornare nella nostra Wamba.

Questa notte da Abu Dhabi cercheremo di darvi altre notizie…

Ciao a tutti…

Soggiorno a Wamba

Giovedì 16 luglio 2015

 

Anche oggi è una giornata bellissima, soleggiata e ventilata…si sta proprio bene.

Appuntamento importante programmato è quello della visita a Narrapai.

Per chi non ricordasse di cosa si tratta vi facciamo una breve cronistoria:

maggio 2013 Lucia e Paolo con P. Franco scoprono questa nuova comunità distante non poco dalla missione e dal villaggio di Wamba. Nasce così il desiderio di costruire una piccola scuola per i bambini di diverse età che in quel momento usano un albero quale aula e un spazio all’aperto con quattro sassi quale cucina.

Febbraio 2014 con i primi fondi raccolti riusciamo ad avere il permesso di costruire una cucinetta in lamiera con tanto di tettoia per ripararsi dal sole.

Ottobre 2014 grande sorpresa la costruzione in muratura della scuola con tanto di inferiate e porta che viene regolarmente chiusa alla sera per non permettere agli animali di entrare.

Luglio 2015 sono pronti i banchi.

Grande partenza oggi quindi: camion con 5 persone e P. Charles per caricare e trasportare i venticinque banchi e una macchina con P. Franco, Paolo Lucia, io, 4 catechisti e 3 bambini piccoli.

Appena arrivati con il carico il posto era vuoto: la maestra non c’era e nemmeno i bambini ma dopo poco, guardando la distesa della savana, abbiamo visto muoversi qualcosa.

Bambini, donne, uomini e anziani si stavano muovendo per venirci incontro…tante macchie di colore qua e là che camminavano.

Che sorpresa per loro vedere cosa stavamo facendo.

È stata subito festa … una grande festa con tanto di benedizione da parte dell’anziano del villaggio … tutti hanno voluto parlare per ringraziare e le donne hanno cantato e partecipato alla cerimonia improvvisata.

Un sogno iniziato nel 2013 si è ora realizzato ma non ancora completato… la prossima volta troveremo qualche altra cosa da migliorare.

 

 

Venerdì 17 luglio 2015

 

Altro progetto da verificare: vogliamo verificare il proseguimento di individuazione dei vari nuclei familiari di cui paghiamo le assicurazione e se i certificati di nascita dei bambini sono stati fatti.

Ester e Jolanda ci aspettavano e avevano organizzato una sorpresa per noi.

Prima di tutto chi sono Ester e Jolanda?

Queste due ragazze lavorano presso l’ospedale di Wamba (una nel settore amministrativo e l’altra nel settore medico) e sono le nostre referenti nel posto.

Insieme a P. Charles stanno periodicamente visitando tutti gli outpost per stilare la lista dei poveri privi di assistenza sanitaria individuando così i capofamiglia e i loro figli.

Loro sono le due persone che si sono preoccupate di portare un centinaio di bambini a fare le foto e i certificati di nascita.

Un lavoro immane se si pensa che per fare ciò bisogna andare a oltre 300 chilometri di distanza per fotografare e censire i piccoli.

Ebbene loro ci sono riuscite e ci hanno fatto vedere i primi frutti.

Poco fuori dalla missione infatti è stata sostituita la vecchia scuola ormai caduta letteralmente a pezzi con una nuova in muratura.

Dalle due aule sono usciti una cinquantina di bambini con i mano i loro certificati di nascita in mano e ci sono corsi appresso proprio per farcelo vedere.

Grazie ragazze perché nel vostro tempo libero avete portato avanti il nostro progetto di aiutare i poveri garantendo un’assistenza sanitaria … ora non resta che trovare risorse per continuare e allargare la lista delle persone da aiutare.

Altra giornata intensa che si conclude alla sera con una cena tutti insieme alla Guest House con tutti coloro che operano e lavorano insieme in missione: occasione questa per quattro chiacchiere e scambi di opinioni amichevoli dopo cena e per salutare chi parte per altre destinazioni.

Chiudiamo questo resoconto giornaliero anche se non siamo sicuri di poterlo caricare nel sito subito … oggi come orami capita spesso ci sono problemi di network e quindi la connessione va e viene come anche la copertura telefonica.

Quindi non preoccupatevi se non ci facciamo sentire regolarmente …. L’Africa è anche questo e speriamo che visto che soffia una fresca brezza serale tutto funzioni al momento giusto

 

 

NB: grazie e coloro che ci hanno segnalato difficoltà di inserire i commenti ma purtroppo al momento e da qui non abbiamo i mezzi per intervenire: se per caso qualcuno da casa ci riesce ci risolverebbe un problema.

Ho appena provato e sembra funzionare!!

WAMBA!!!!!

Martedì 14 luglio 2015

Sta diventando oramai un’abitudine alzarsi presto alla mattina.

Infatti sveglia alle 6 (che tra un rinvio e l’altro l’ultima suonata è stata quella delle 6.20), chiusura valige, e subito dopo colazione (ore 7.10), partenza per Sagana dove alle ore 8.15 incontriamo Suor Serafina per la visita a Gikondi (la scuola superiore frequentata da 140 ragazze) spersa in mezzo alla montagna dove ci si arriva solo dopo lungo percorso sterrato.

Suor Alinda ovviamente non ha mancato di invitarci a pranzo alle ore 13.15 “incoconati” di cibo … bravissima cuoca che si preoccupa sempre di farci mangiare perché un lungo viaggio non si affronta mai a stomaco vuoto.

Detto questo ci siamo avviati per il trasferimento da Nanyuchi a Wamba dandoci appuntamento all’Equatore con padre Charles (soprannominato anche “El piccinin”).

A che ora????? Ritorniamo all’Africa del “pole pole” che conoscevamo. Si dovete infatti sapere che dalle ore 14.30 che inizialmente avevamo ipotizzato per trovarci e ripartire immediatamente per Wamba, siamo arrivati ad incontrarci sotto il cartello dell’Equatore alle ore 16.30 (tanto fino a mezzanotte è sempre oggi: perla di saggezza di P. Charles).

Cosa abbiamo fatto in questo lasso di tempo?

SHOPPING …. EVVIVA!!!!!!

Chiudete gli occhi e immaginate un piazzale (di terra rossa, pietre e polvere) ai lati 20 baracche che vendono di tutto, un’acacia con sotto qualche pietra e… Paolo che fa la guardia a 3 valige 3 bagagli a mano, una scatola donata da S. Serafina, una borsa con banane e ananas.

Ebbene per quasi due ore (ma la scusa ufficiale è quella di far passare tempo in attesa dell’autista che dice sempre sto arrivando e non arriva mai) Roberta e Lucia si sono scatenate in acquisti in tutti i botteghini (in realtà sono capanne di legno con tetto in lamiera), contrattando a destra e a sinistra e tirando sempre il più possibile sul prezzo.

Alla fine sapevamo anche dove si trovavano i fogli di giornale per incartare i regali e facevano tutto da sole…dopo ovviamente aver tirato per il collo i venditori.

Pensate che un bus carico di turisti inglesi si sono fermati per una semplice foto e hanno finito per essere coinvolti anche loro negli acquisti…ma a loro non è stato svelato il nostro segreto per le contrattazioni tanto che loro hanno acquistato le stesse cose nostre pagandole di più di quello che abbiamo pagato noi.

Finalmente arriva P. Charles che dopo bene altre due soste in cerca di qualche cosa che non sappiamo bene, si indirizza con la sua fuori strada rumorosa verso Wamba.

Il buio scende presto in Africa e alle 18-18.30 già è scuro …. Siamo un po’ preoccupati ma alle 19.30 quando scendiamo dall’auto in centro alla missione baciamo terra per essere arrivati sani e salvi.

La signora della guest house ci stava aspettando per la cena e ci accoglie al cancello con un accogliente benvenuti.

E finalmente possiamo riposare rimandando al giorno dopo tutti i programmi.

 

Mercoledì 15 luglio 2015

La giornata non può mancare di iniziare con i saluti a tutti quelli che conosciamo e non (in quanto a nomi poi facciamo una gran confusione ma poi piano piano la memoria ritorna).

Baci abbracci sono poi le persone locali che ci chiamano per nome…le sarte, le cuoche, le maestre, le infermiere …. e il tempo trascorre senza che ce ne accorgiamo.

Un pranzo in compagnia con gli amici italiani che sono a Wamba per lavoro o per volontariato è proprio un buon momento per un confronto e uno scambio di idee. Poi ognuno riprende i propri lavori e le visite alle persone che non si sono ancora viste. Infatti uno dei catechisti che incontriamo e che si trova in parrocchia per un meeting con P. Franco e P. Charles ci invita a passare con loro la serata in compagnia e noi non manchiamo di accettare.

Sorpresaaaaaaaa: una serata con 25 giovani, tutti catechisti, che arrivano da tutti gli outpost della parrocchia di Wamba (uno di questi outpost si trova a 80 km di distanza) e come “ospite” una capra arrostita alla brace!!!!!!!!!

Ragazzi che festa: abbiamo mangiato e bevuto in compagnia e alla fine balli, canti locali e tanti ringraziamenti.

Senza parlare la stessa lingua ci siamo capiti tutti, un miscuglio di colori e lingue, e fulcro della nostra serata è stato Padre Franco.

Uomo straordinario che in soli due anni è riuscito ad attirare in parrocchia un sacco di giovani che lo aiutano nella sua missione e di cui ci parla spesso.

Questi giovani erano tutti presenti per vedere lui, per parlare con lui e per ascoltare lui, venuti da lontano e da vicino.

Enry (uno di questi giovani) ha detto che era così felice che questa notte non avrebbe dormito … noi altrettanto o forse ci addormenteremo ma sicuramente sognando tutte le persone che abbiamo conosciuto.

Altra esperienza che si aggiunge al nostro bagaglio e che vorremmo proprio raccontarvi.

Buona notte e sogni d’oro come i nostri… la capra forse un po’ meno visto che è stata molto apprezzata dai commensali (sono rimaste solo le ossa)!!.

RLP

 

 

 

Embu-Gikondi-Wamba

Anche oggi restati a letto fino a tardi…..

sveglia alle 6.00.. bagagli e colazione perché alle 7 si parte per Gikondi…. Giornata ed organizzazione un poco complessa.. Suor Alice ci accompagna fino a Sagana dove dovremmo trovare Suor Serafina che ci porterà a Gikondi per poi lasciarti a Nanyuki dove, speriamo giungerà Padre Charles per portarci a Wamba….

Speriamo bene… vi faremo sapere questa sera .. ora chiudo il computer e cerco di sopravvivere a questo viaggio a velocità elevata…….

Embu….

Lunedi 13 luglio 2015 La giornata ad Embu è cominciata tardi: ci siamo infatti alzati in fretta e furia alle 7.30 quando abbiamo sentito la campana della scuola che suonava per l’alza bandiera (i ragazzi avevano cominciato alle 6 con il pulire le aule e le camere). Allora usciti di corsa senza scarpe, con le croste sugli occhi e indossando una felpa ci siamo aggregati ai ragazzi per assistere all’inizio della loro giornata. Saluti, alza bandiera e preghiera e poi …. caffè. Dobbiamo ricrederci su due cose: 1) in Kenya fa caldo: no niente vero!! Per fortuna una felpa (sola quella) l’abbiamo messa in valigia (oggi cielo coperto, temperature al ribasso e leggera pioggerellina) 2) In Kenya è tutto “pole pole” (che in lingua locale significa “piano piano”): no anche questo non è vero. Per noi questa volta è tutta una corsa a destra e a sinistra. Infatti oggi, a parte risveglio veloce e corsa per l’apertura della giornata, ci siamo per prima cosa improvvisati tecnici ospedalieri: con tanta fantasia e qualche ricordo di fisica, anatomia, meccanica e lingua straniera abbiamo montato i due strumenti che ci siamo portati in valigia e cioè una cardiolina e una specie di ecografo per rilevare il battito fetale che abbiamo lasciato al consultorio gestito dalle sorelle della Carlo Liviero. Non bastasse abbiamo anche fatto da cavie per provare gli strumenti che, dopo una modifica veloce alle spine, hanno cominciato a funzionare … ovviamente solo la cardiolina con tanto di elettrodi abbiamo potuto sperimentare perché nessuna di noi risulta in gravidanza. La prova è andata bene e nessuno di noi si è fulminato. Finito il montaggio siamo corsi per un’emergenza in una scuola secondaria in una località dal nome impronunciabile composta da yxtkm…e dopo, sempre di corsa, dall’altra parte del distretto, all’asilo dell’infanzia proprio in centro ad Embu. Vi mostreremo le foto che siamo riusciti a fare ma vi anticipiamo che sono tanti angeli che vivono in una casa accogliente, calda, colorata, accuditi e coccolati da suore e personale di servizio. Non ci siamo accorti ma in un batter d’occhio sono le 13. Bisogna ritornare alla base per mangiare qualcosa e preparare anche per le altre sorelle che stanno ancora lavorando in consultorio. Nell’arco di un’ora abbiamo preparato, mangiato, spreparato e ripartiti per Gackoa… altro consultorio delle nostre sorelle con tanto di abitazione per alcune di loro: in questa zona sta nascendo un centro per accogliere circa 150 ragazzi e ragazze bisognose. E per non farci mancare nulla e quindi finire in bellezza la giornata ci siamo recati in centro ad Embu per una spesa veloce e un giro al mercato: quanti colori, quante persone, e quanti odori … quanta polvere. Ovviamente non è mancata occasione per Lucia di fare acquisti. Più si fa scuro e più la città si anima di persone e di macchine, camion, matatu, moto e bici. E tutti vendono qualcosa. Non vi racconteremo nulla ora di come si è veramente conclusa la giornata con i ragazzi della Carlo Liviero Home che ci hanno intrattenuti con canti e balli: ci siamo talmente commossi che ancora ora scrivendo queste righe a notte inoltrata non ci escono le parole ma gli occhi si riempiono di lacrime. Grazie di cuore. Dimenticavamo una cosa: vi siete accorti che nel nostro racconta manca una cosa? La mattina è cominciata alla velocità della luce e non abbiamo avuto un attimo di tempo di lavarci i denti … di doccia non se ne parla. Buona notte. RLP Lunedi 13 luglio 2015 La giornata ad Embu è cominciata tardi: ci siamo infatti alzati in fretta e furia alle 7.30 quando abbiamo sentito la campana della scuola che suonava per l’alza bandiera (i ragazzi avevano cominciato alle 6 con il pulire le aule e le camere). Allora usciti di corsa senza scarpe, con le croste sugli occhi e indossando una felpa ci siamo aggregati ai ragazzi per assistere all’inizio della loro giornata. Saluti, alza bandiera e preghiera e poi …. caffè. Dobbiamo ricrederci su due cose: 1) in Kenya fa caldo: no niente vero!! Per fortuna una felpa (sola quella) l’abbiamo messa in valigia (oggi cielo coperto, temperature al ribasso e leggera pioggerellina) 2) In Kenya è tutto “pole pole” (che in lingua locale significa “piano piano”): no anche questo non è vero. Per noi questa volta è tutta una corsa a destra e a sinistra. Infatti oggi, a parte risveglio veloce e corsa per l’apertura della giornata, ci siamo per prima cosa improvvisati tecnici ospedalieri: con tanta fantasia e qualche ricordo di fisica, anatomia, meccanica e lingua straniera abbiamo montato i due strumenti che ci siamo portati in valigia e cioè una cardiolina e una specie di ecografo per rilevare il battito fetale che abbiamo lasciato al consultorio gestito dalle sorelle della Carlo Liviero. Non bastasse abbiamo anche fatto da cavie per provare gli strumenti che, dopo una modifica veloce alle spine, hanno cominciato a funzionare … ovviamente solo la cardiolina con tanto di elettrodi abbiamo potuto sperimentare perché nessuna di noi risulta in gravidanza. La prova è andata bene e nessuno di noi si è fulminato. Finito il montaggio siamo corsi per un’emergenza in una scuola secondaria in una località dal nome impronunciabile composta da yxtkm…e dopo, sempre di corsa, dall’altra parte del distretto, all’asilo dell’infanzia proprio in centro ad Embu. Vi mostreremo le foto che siamo riusciti a fare ma vi anticipiamo che sono tanti angeli che vivono in una casa accogliente, calda, colorata, accuditi e coccolati da suore e personale di servizio. Non ci siamo accorti ma in un batter d’occhio sono le 13. Bisogna ritornare alla base per mangiare qualcosa e preparare anche per le altre sorelle che stanno ancora lavorando in consultorio. Nell’arco di un’ora abbiamo preparato, mangiato, spreparato e ripartiti per Gackoa… altro consultorio delle nostre sorelle con tanto di abitazione per alcune di loro: in questa zona sta nascendo un centro per accogliere circa 150 ragazzi e ragazze bisognose. E per non farci mancare nulla e quindi finire in bellezza la giornata ci siamo recati in centro ad Embu per una spesa veloce e un giro al mercato: quanti colori, quante persone, e quanti odori … quanta polvere. Ovviamente non è mancata occasione per Lucia di fare acquisti. Più si fa scuro e più la città si anima di persone e di macchine, camion, matatu, moto e bici. E tutti vendono qualcosa. Non vi racconteremo nulla ora di come si è veramente conclusa la giornata con i ragazzi della Carlo Liviero Home che ci hanno intrattenuti con canti e balli: ci siamo talmente commossi che ancora ora scrivendo queste righe a notte inoltrata non ci escono le parole ma gli occhi si riempiono di lacrime. Grazie di cuore. Dimenticavamo una cosa: vi siete accorti che nel nostro racconta manca una cosa? La mattina è cominciata alla velocità della luce e non abbiamo avuto un attimo di tempo di lavarci i denti … di doccia non se ne parla. Buona notte. RLP

Arrivati

Venerdì 10 sabato 11 e domenica 12 luglio 2015

 

Eccoci qua siamo tutti presenti e pronti per raccontarvi di nuovo il nostro viaggio.

Il tutto è cominciato venerdì: dopo una giornata lunga e interminabile di lavoro siamo riusciti a chiudere tutti i nostri bagagli in tempo per prendere l’aereo alle ore 21.55 in aeroporto.

E fino a qui tutto normale non fosse che viaggiare di notte comporta anche dormire poco e in posizioni critiche.

Dopo una sosta a Abu Dhabi siamo ripartiti e arrivati a Nairobi alle 13.30 di sabato con circa un’ira di ritardo: altro volo passato schiacciando brevi pisolini stretti in un volo pieno di passeggeri.

Finalmente però siamo arrivati e ad aspettarci c’è Suor Alice di Embu e il suo driver che subito viene soprannominato Joice da Lucia perché il nome di battesimo è troppo difficile da ricordare e da pronunciare (e poi scopriamo che è un nome di donna!!!!!!).

Eravamo tutti e tre cotti ….si per non dire rinco…. stanchi affamati ma alla vista di un letto tutto è cambiato.

Ora comincia il bello.

Suor Alice ci dice che i ragazzi più grandi della scuola dovevano andare a Naniuki per partecipare ad una grossa manifestazione organizzata dalla diocesi con tanto di partecipazione di due Vescovi e di autorità politiche: abbiamo preso l’occasione al volo e ci siamo aggregati alla compagnia.

Sveglia alle 5 di domenica, partenza alle 6.15 con un autobus carico di ragazzi di Embu … vi lasciamo a questo punto immaginare il viaggio su e giù per il monte Kenya, con il tempo che è passato da nuvoloso a piaggia per finire poi con una giornata soleggiata e ventilata. Ma soprattutto musica a palla dall’inizio alla fine del tragitto.

Ragazzi una meraviglia: arrivati nel piazzale della chiesa che ha organizzato l’evento c’era una moltitudine di gente e di colori… tutti diligentemente in cammino per prendere posto in una spianata in mezzo all’erba con al centro preparato un altare da dove i vescovi hanno celebrato un breve messa …. dalla 10.30 alle 14.45!!!!!

Ovviamente noi dove potevamo trovare posto?

Sotto la tettoia di fianco ai vescovi comodamente seduti da dove abbiamo potuto godere tutto lo spettacolo della celebrazione.

I giovani hanno veramente animato tutta la manifestazione in modo magnifico: canti accompagnati da balli e per finire ogni distretto diocesano ha salutato i vescovi con uno spettacolino.

I nostri ragazzi però hanno veramente battuto tutti: loro hanno ballato e fatto salti mortali a ritmo di musica mixata dimostrando capacità da acrobati superando addirittura i disguidi tecnici dovuti ai continui salti di corrente… i video per raccontare tutto questo ve li facciamo però vedere di persona alla prossima riunione perché ne vale proprio la pena.

E che dire ancora: ci siamo veramente commossi … li abbiamo applauditi e sostenuti anche nei momenti di imbarazzo ricevendo in cambio un grande affetto dal pubblico con applausi lunghi.

Non potevamo perderci questa giornata vissuta con la quotidianità di questi ragazzi che ce la stanno proprio mettendo tutta dimostrando di avere tenacia.

Ci hanno fatto vivere un’esperienza che non possiamo dimenticare.

Abbiamo ripreso il viaggio di ritorno e tutta la stanchezza dei giorni precedenti era magicamente passata.

Per il momento buona notte.

A presto

R.P.L.

 

Si parte..

Eccoci arrivati… al momento cruciale.

Questa sera alle 22 dovremmo riuscire ad imbarcarci per Wamba.

Le valige sono “quasi pronte” e noi stiamo sistemando le ultime cose…. Siamo sicuri che tutta l’ansia, le preoccupazioni, i dubbi e quant’altro svaniranno non appena imbarcati….

Sono stati giorni duri e pesanti sia al lavoro sia per l’organizzazione lampo del viaggio.

Seguiteci sul sito dove cercheremo di tenervi informati.

Oh.. quasi dimenticavo… Vi ricordate la visita di Suor Alice???

Quando era qui Don Roberto ha promesso (e già fatto) una donazione per garantire una fornitura di pasta ai bambini di strada di Suor Alice…. Suor Alice è rientrata in Kenya da 6 giorni ed ecco i primi risultati….

pasta2pasta1

 

Grazie Don Roberto e Grazie a tutti voi che permettete questo…

Paolo