Martedì 3 Marzo.. Il ritorno

Buongiorno a tutti… ci siamo svegliati, come sempre con il vociare dei bambini che puliscono la Scuola, ci siamo rigirati nel letto giusto il tempo necessario a sentire la campanella che richiama tutti al proprio dvere.. sono le 7.15 dobbiamo vestirci e andare a fare colazione con le Sorelle prima che partano per svolgere i loro compiti… Calvin in parrocchia, Veronica al dispensario, Alice a dare direttive prima di partire insieme a noi.

E’ un momento di relativa tranquillità.. le valige sono fatte (ci vuole poco abbiamo lascito e consegnato praticamente tutto quello che avevamo), abbiamo rifatto la camera, lavati e quindi restano 10 minuti per riflettere su questo viaggio o quanto meno per cominciare ad assaporare questo viaggio di ritorno.

E’ stato un viaggio difficile e intenso per molte ragioni che ci ha portato molte soddisfazioni ma anche “tormenti” e dispiaceri.. una specie di “montagne russe” di sentimenti… Ma siamo, almeno io sono contento e felice di essere venuto e al contempo,, felice e contento di tornare a casa.

Abbiamo trovato un Kenya ancora e sempre diverso rispetto all’anno scorso.. se da un lato si vede che la nazione sta progredendo dall’altro appare chiaro che una parte progredisce ma un’altra, quella di cui ci occupiamo noi, resta sempre più indietro. Ricchi più ricchi e poveri sempre più poveri…

Difficile mettere insieme le sensazioni e i contrasti si questo paese…

Standard accademici e di sicurezza sempre più alti richiedono la presenza, per esempio di telecamere a circuito chiuso per il controllo degli studenti… ma al contempo il governo ha sospeso (non si sa perchè) la distribuzione del cibo agli asili e.. no cibo no bimbi a scuola. Abbiamo visitato una scuola dove una studentessa da noi sponsorizzata ha ottenuto l’accesso diretto all’università (grandissimo successo) ma ne abbiamo visitata un’altra dove sui banchi sedeva un’altra bambina ancora più giovane di alcuni anni , già sposata e con una figlia … e alla nostra richiesta al parroco “cosa si può fare..” ci risponde.. “nulla, dobbiamo solo cercare di cambiare la mentalità di questa gente).

Abbiamo visto a Wamba le nuove case dei parlamentari locali (simili alle nostre e quindi lussuose) e poi abbiamo ricevuto la richiesta di sponsorizzazione (accettata) per mandare a scuola una ragazzina (5 fratelli) che vive e arriva negli slums di Nairobi…. 

Abbiamo cercato di immagazzinare più informazioni e sensazioni possibili da riportare a casa e per trasmetterle a voi.. certo per chiedervi altri sacrifici e donazioni ma anche e soprattutto per ringraziarvi e assicurarvi che con quello che fate state riuscendo a cambiare la vita di alcuni.. pensate a quella ragazzina che davanti a se aveva solo una strada in salita o meglio in discesa verso il nulla (dalla savana alle capanne ad essere venduta come giovane moglie) ma che grazie a voi adesso potrà andare all’università! potrà diventare classe dirigente del Kenya e aiutarci a cambiare le cose…..

Pensate a quei bambini (molte centinaia) che grazia a voi potranno mangiare e andare a scuola, che potranno sopravvivere sperando in un futuro migliore…

Beh… tempo di bere l’ultimo caffè dalle sorelle e poi partire verso Nairobi.. a dopo:-)

Paolo

Rieccoci!! sono le 21.18 ora locale..

la nostra giornata che doveva essere tranquilla e rilassata di punto in bianco si è trasformata in una… quasi tragedia ma, ve lo anticipo, a lieto fine…

Siamo quasi a Banana Hill dove ci aspetta una stanza per riposare in attesa del volo di questa notte ma prima di arrivare pensiamo di fermarci ad un supermercato per le ultime compere.. (strada facendo abbiamo comprato anche una ventina dei kg di riso per le suore)….quando miracolo il mio telefono si connette a internet e vedo comparire un messaggio whatsapp.

vado a leggerlo pensando al classico messaggio dei miei colleghi o altro… e invece è la nostra agenzia di viaggi che cerca di contattarmi.. la richiamo e… il nostro volo da Doha a Venezia è stato cancellato… dall’Italia non si riesce a contattare la compagnia aerea e quindi dobbiamo o correre in aeroporto per capire cosa fare…

Tutti subito in auto, tutti più o meno agitati tutti che dicono.. cosa facciamo..

Mentre andiamo verso l’aeroporto riesco a telefonare a “Doha”.. e già se ne va mezzo stipendio, e qui mi dicono… ci scusiamo o i voli sono sospesi fin al 3o marzo.. possiamo chiede il rim borso oppure rientrare dopo quella data… panico e terrore.. e cosa facciamo o in Kenia fin o a fine marzo???

Arrivati in aeroporto inizia una trattativa con gli impiegati della Qatar Airways (non volerò mai più con loro) che mi ripetono la stessa storia.. rimborso o rientro a fine marzo… Roby e Lucia accampate fuori dal terminal sulla montagna di valige io nell’ufficio che aspetto, cerco di richiamare Doha e mando messaggi in Italia… Non su crede nulla 🙁 sono le 18,.15 e non sappiamo assolutamente cosa fare.. di sicuro se prendiamo il volo per Doha ci respingono perchè italiani e quindi “portatori” di corona virus (pazzia)…

Ultima chiamata in Italia, chiedo di acquistare 3 biglietti per rientrare sul volo KLM .. da internet vedo che ne sono rimasti solo 3.. L’agenzia mi dice che dovrebbero costare un poco meno se li acquisto da qui…

Ringrazio il cielo che ho una carta di credito American Express senza lim ite di spesa (che la Roby odia e dice che non. ha senso..ma da domani la adorerà..) corro all’altro terminal entro in biglietteria e trafelato dico.. “3 biglietti per Venezia via Amsterdam con il volo KLM di questa sera”, la signorina primi mi dice.. guardi che costano m molto e io ribatto non importa!! me li dia.. dopo una attesa di 4 o 5 minuti la doccia gelata.. “sorry only one ticket left” (mi spiace ma è rimasto solo un posto) e mi viene quasi da piangere ma poi.. “se v vuole ci son o biglietti sul volo Airfrance per Parigi… e io distrutto ed esaurito.. me li dia la prego…..

Biglietti in mano ci siamo seduti a bere un caffè molto rilassati anche se un poco più “leggeri”…

Ora siamo in attesa di imbarco e se tutto andrà bene domani per pranzo dovremmo essere a Venezia..

Ecco dopo avervi raccontato tutto sono molto più tranquillo e cercherò di ricordar mi solo le cose belle.. anzi.. 

Già mi restano in mente solo i sorrisi e le risate dei mille Bambini che abbiamo incontrato, i piccoli che vogliono darci il cinque dicendo “sciao” solo la loro gioia di vivere a la felicità per le piccole cose mi restano in mente e nel cuore..

Il paese potrà anche essere controverso e complesso e pieno di contraddizione ma i bambini e tutte le persone con le quali trattiamo noi sono semplicemente.. speciali e meravigliosi.. valgono tutte le fatiche, paure e arrabbiature…

alla prossima

Paolo

Lunedì 2 marzo

Vi scriviamo ora che siamo appena arrivati ad Embu.  Purtroppo ieri sera abbiamo finito tardi i nostri giri di controllo (scuola di Santa Teresa, consegna cibo, raccolta delle certificazioni per fare il bilancio di fine anno e la relativa relazione.)
ci siamo anche concessi un giro a piedi con un altro ospite della Guest House che è lì da quasi un anno e cioè un ragazzo americano che ricerca luoghi nei dintorni di Wamba per scavare piccoli pozzi per le comunità locali ……. peccato che si è confuso con tutta la vegetazione che c’è e non l’ha trovato. L’occasione è stata ottima per intrecciare in futuro (speriamo) rapporti di collaborazione. 
Abbiamo anche avuto modo di conoscere due nuove persone, parenti di padre Giuliani, che sono arrivati nel tardo pomeriggio. Una piacevolissima serata per scambiare quattro chiacchiere e confrontarci sul tema volontariato. Peccato che loro sono partiti per Sererit con padre Aldo e noi in direzione opposta per Nyeri/Sagana/ Embu con padre Charles e padre Enrico.

Partenza presto per far ritorno a casa ma strada facendo non potevamo fare due tappe obbligatorie: Naniuchi, per spese all’equatore, e Ghikondi per visitare la scuola Santa Irene (la scuola superiore femminile dove c’è un’aula dedicata a Luigina Ferrarese Bortolato).

abbiamo incontrato le due ragazze che sponsorizziamo è una ha raggiunto i voti per andare all’università per fare medicina….una bella soddisfazione. 
Quindi breve visita e subito in macchina per avvicinarci a Embu dove passeremo l’ultima notte.  Suor Alice ci aspetta insieme alle consorelle per un’ultima serata di risate …. non che a Wamba queste siano mancate, anzi sotto le stelle ci siamo fraternamente canzonati e divertiti con Padre Charles (alias the Bishop😂). 

dimenticavo la cosa più importante: la nostra mitica macchina della parrocchia (ammiraglia come la chiamava padre Franco) è pronta. Ieri infatti Rahim ha rimontato il motore che la mattina era appeso all’albero della canonica, l’ha provata e l’ha pure ripulita. Quello che da noi è normale in Kenya è impossibile ma ciò che da noi è impossibile in Kenya è normale.
A domani per un resoconto finale …. Notte a tutti 

Domenica 1 marzo


Tra una messa e l’altra approfitto per fare un aggiornamento del diario perché ieri sera non è stato possibile ne scrive ne telefonare …. sembra vero (non c’è nulla di scientifico) ma quando tira vento in savana non c’è più network…. rimane un mistero. 
Il detto dei locali è “voi avete l’orologio noi abbiamo il tempo” …. questo è stato provato e sperimentato scientificamente. 
Riporto alcuni esempi:  

1) decidiamo di partire alle 8:30  per visitare una out station fuori Wamba e cioè Narrapai: siamo partiti alle 10:30 circa. E allora, aspettando che Charles si liberasse, ci siamo seduti sulle mitiche pietre sotto l’albero davanti la casa parlando con chiunque arrivava. 

2) arriviamo a Narrapai e i bambini non sono ancora arrivati: ci sediamo sul gradino della scuola e aspettiamo di vederli. Piano piano dal circondario vediamo gente che si incammina verso di noi: sono piccoli punti colorati che si muovono. Finalmente riusciamo a distribuire il materiale scolastico e a regalare a tutti un dolcetto … i bambini ci conoscono e aspettano questo momento non tanto per sentire  le nostre voci ma per gustare insieme i lecca lecca. 

Pole pole arrivano i bambini

3) È ora di far ritorno a Wamba e fa caldissimo. In macchina con noi ci sono le sarte che devono controllare le divise, Alima la catechista (una donna energica che si fa rispettare da tutti) e Giulietta , altra catechista che conosce il samburo e traduce dal swahili. Quando ci fermiamo per far scendere Giulietta la macchina non riparte più …. tutti a guardare ma sembra sia proprio la frizione che ci ha lasciati. Mannaggia😳 siamo sotto il sole e fa caldissimo. Ovviamente network non c’è per tira una po di vento di savana ma dalla parte sbagliata  ….e allora che fare????? Presto detto: arriva un boda boda (ma da dove spuntano queste moto in mezzo al nulla????? Boh) che porta padre Charles in un unico punto del villaggio  dove prende il telefono.  

Boda boda

Ha chiamato il mitico Rahim meccanico tutto fare che arriva e fa il miracolo di far ripartire la macchina anche se rotta e ci porta a destinazione. Morale della favola 2 ore di sosta seduti sotto e sull’albero.  


Il pomeriggio , con un mezzo di fortuna, riusciamo comunque a fare le ultime spese di cibo per chiudere il nostro lavoro. 
E con l’auto come finirà visto che lunedì dobbiamo ripartire?

per il momento è così……

Rahim DENTRO al motore

Poi si vedrà. Siamo fiduciosi perché qui tutto succede …. le cose si rompono e in baleno si riaggiustano e non c’è ne accorgiamo . Uno dei molti misteri dell’aria africana.😂

alcune parole per la parte spirituale della domenica. Per ben due volte abbiamo partecipato alla messa : alle 7 e poi alle 9:30 (abbiamo avuto uno speciale permesso dal parrocco per la seconda messa e quindi siamo arrivati a le 10) con durata media di due ore. Abbiamo portato i saluti di tutti e abbiamo ufficialmente consegnato il dono di don Roberto (una stola) e il nostro (casula verde completa di abito bianco) che sono stati apprezzati tantissimo sia dal parrocco che dalla popolazione: l’incendio  della chiesa ha distrutto tutto compresi gli abiti sacerdotali.

La chiesa provvisoria
Prova abiti sacerdotali

Ora affrontiamo il pomeriggio che sembra intenso ancora di appuntamenti…. vi aggiorniamo appena possibile.