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Martedì 3 Marzo.. Il ritorno

Buongiorno a tutti… ci siamo svegliati, come sempre con il vociare dei bambini che puliscono la Scuola, ci siamo rigirati nel letto giusto il tempo necessario a sentire la campanella che richiama tutti al proprio dvere.. sono le 7.15 dobbiamo vestirci e andare a fare colazione con le Sorelle prima che partano per svolgere i loro compiti… Calvin in parrocchia, Veronica al dispensario, Alice a dare direttive prima di partire insieme a noi.

E’ un momento di relativa tranquillità.. le valige sono fatte (ci vuole poco abbiamo lascito e consegnato praticamente tutto quello che avevamo), abbiamo rifatto la camera, lavati e quindi restano 10 minuti per riflettere su questo viaggio o quanto meno per cominciare ad assaporare questo viaggio di ritorno.

E’ stato un viaggio difficile e intenso per molte ragioni che ci ha portato molte soddisfazioni ma anche “tormenti” e dispiaceri.. una specie di “montagne russe” di sentimenti… Ma siamo, almeno io sono contento e felice di essere venuto e al contempo,, felice e contento di tornare a casa.

Abbiamo trovato un Kenya ancora e sempre diverso rispetto all’anno scorso.. se da un lato si vede che la nazione sta progredendo dall’altro appare chiaro che una parte progredisce ma un’altra, quella di cui ci occupiamo noi, resta sempre più indietro. Ricchi più ricchi e poveri sempre più poveri…

Difficile mettere insieme le sensazioni e i contrasti si questo paese…

Standard accademici e di sicurezza sempre più alti richiedono la presenza, per esempio di telecamere a circuito chiuso per il controllo degli studenti… ma al contempo il governo ha sospeso (non si sa perchè) la distribuzione del cibo agli asili e.. no cibo no bimbi a scuola. Abbiamo visitato una scuola dove una studentessa da noi sponsorizzata ha ottenuto l’accesso diretto all’università (grandissimo successo) ma ne abbiamo visitata un’altra dove sui banchi sedeva un’altra bambina ancora più giovane di alcuni anni , già sposata e con una figlia … e alla nostra richiesta al parroco “cosa si può fare..” ci risponde.. “nulla, dobbiamo solo cercare di cambiare la mentalità di questa gente).

Abbiamo visto a Wamba le nuove case dei parlamentari locali (simili alle nostre e quindi lussuose) e poi abbiamo ricevuto la richiesta di sponsorizzazione (accettata) per mandare a scuola una ragazzina (5 fratelli) che vive e arriva negli slums di Nairobi…. 

Abbiamo cercato di immagazzinare più informazioni e sensazioni possibili da riportare a casa e per trasmetterle a voi.. certo per chiedervi altri sacrifici e donazioni ma anche e soprattutto per ringraziarvi e assicurarvi che con quello che fate state riuscendo a cambiare la vita di alcuni.. pensate a quella ragazzina che davanti a se aveva solo una strada in salita o meglio in discesa verso il nulla (dalla savana alle capanne ad essere venduta come giovane moglie) ma che grazie a voi adesso potrà andare all’università! potrà diventare classe dirigente del Kenya e aiutarci a cambiare le cose…..

Pensate a quei bambini (molte centinaia) che grazia a voi potranno mangiare e andare a scuola, che potranno sopravvivere sperando in un futuro migliore…

Beh… tempo di bere l’ultimo caffè dalle sorelle e poi partire verso Nairobi.. a dopo:-)

Paolo

Rieccoci!! sono le 21.18 ora locale..

la nostra giornata che doveva essere tranquilla e rilassata di punto in bianco si è trasformata in una… quasi tragedia ma, ve lo anticipo, a lieto fine…

Siamo quasi a Banana Hill dove ci aspetta una stanza per riposare in attesa del volo di questa notte ma prima di arrivare pensiamo di fermarci ad un supermercato per le ultime compere.. (strada facendo abbiamo comprato anche una ventina dei kg di riso per le suore)….quando miracolo il mio telefono si connette a internet e vedo comparire un messaggio whatsapp.

vado a leggerlo pensando al classico messaggio dei miei colleghi o altro… e invece è la nostra agenzia di viaggi che cerca di contattarmi.. la richiamo e… il nostro volo da Doha a Venezia è stato cancellato… dall’Italia non si riesce a contattare la compagnia aerea e quindi dobbiamo o correre in aeroporto per capire cosa fare…

Tutti subito in auto, tutti più o meno agitati tutti che dicono.. cosa facciamo..

Mentre andiamo verso l’aeroporto riesco a telefonare a “Doha”.. e già se ne va mezzo stipendio, e qui mi dicono… ci scusiamo o i voli sono sospesi fin al 3o marzo.. possiamo chiede il rim borso oppure rientrare dopo quella data… panico e terrore.. e cosa facciamo o in Kenia fin o a fine marzo???

Arrivati in aeroporto inizia una trattativa con gli impiegati della Qatar Airways (non volerò mai più con loro) che mi ripetono la stessa storia.. rimborso o rientro a fine marzo… Roby e Lucia accampate fuori dal terminal sulla montagna di valige io nell’ufficio che aspetto, cerco di richiamare Doha e mando messaggi in Italia… Non su crede nulla 🙁 sono le 18,.15 e non sappiamo assolutamente cosa fare.. di sicuro se prendiamo il volo per Doha ci respingono perchè italiani e quindi “portatori” di corona virus (pazzia)…

Ultima chiamata in Italia, chiedo di acquistare 3 biglietti per rientrare sul volo KLM .. da internet vedo che ne sono rimasti solo 3.. L’agenzia mi dice che dovrebbero costare un poco meno se li acquisto da qui…

Ringrazio il cielo che ho una carta di credito American Express senza lim ite di spesa (che la Roby odia e dice che non. ha senso..ma da domani la adorerà..) corro all’altro terminal entro in biglietteria e trafelato dico.. “3 biglietti per Venezia via Amsterdam con il volo KLM di questa sera”, la signorina primi mi dice.. guardi che costano m molto e io ribatto non importa!! me li dia.. dopo una attesa di 4 o 5 minuti la doccia gelata.. “sorry only one ticket left” (mi spiace ma è rimasto solo un posto) e mi viene quasi da piangere ma poi.. “se v vuole ci son o biglietti sul volo Airfrance per Parigi… e io distrutto ed esaurito.. me li dia la prego…..

Biglietti in mano ci siamo seduti a bere un caffè molto rilassati anche se un poco più “leggeri”…

Ora siamo in attesa di imbarco e se tutto andrà bene domani per pranzo dovremmo essere a Venezia..

Ecco dopo avervi raccontato tutto sono molto più tranquillo e cercherò di ricordar mi solo le cose belle.. anzi.. 

Già mi restano in mente solo i sorrisi e le risate dei mille Bambini che abbiamo incontrato, i piccoli che vogliono darci il cinque dicendo “sciao” solo la loro gioia di vivere a la felicità per le piccole cose mi restano in mente e nel cuore..

Il paese potrà anche essere controverso e complesso e pieno di contraddizione ma i bambini e tutte le persone con le quali trattiamo noi sono semplicemente.. speciali e meravigliosi.. valgono tutte le fatiche, paure e arrabbiature…

alla prossima

Paolo

Lunedì 2 marzo

Vi scriviamo ora che siamo appena arrivati ad Embu.  Purtroppo ieri sera abbiamo finito tardi i nostri giri di controllo (scuola di Santa Teresa, consegna cibo, raccolta delle certificazioni per fare il bilancio di fine anno e la relativa relazione.)
ci siamo anche concessi un giro a piedi con un altro ospite della Guest House che è lì da quasi un anno e cioè un ragazzo americano che ricerca luoghi nei dintorni di Wamba per scavare piccoli pozzi per le comunità locali ……. peccato che si è confuso con tutta la vegetazione che c’è e non l’ha trovato. L’occasione è stata ottima per intrecciare in futuro (speriamo) rapporti di collaborazione. 
Abbiamo anche avuto modo di conoscere due nuove persone, parenti di padre Giuliani, che sono arrivati nel tardo pomeriggio. Una piacevolissima serata per scambiare quattro chiacchiere e confrontarci sul tema volontariato. Peccato che loro sono partiti per Sererit con padre Aldo e noi in direzione opposta per Nyeri/Sagana/ Embu con padre Charles e padre Enrico.

Partenza presto per far ritorno a casa ma strada facendo non potevamo fare due tappe obbligatorie: Naniuchi, per spese all’equatore, e Ghikondi per visitare la scuola Santa Irene (la scuola superiore femminile dove c’è un’aula dedicata a Luigina Ferrarese Bortolato).

abbiamo incontrato le due ragazze che sponsorizziamo è una ha raggiunto i voti per andare all’università per fare medicina….una bella soddisfazione. 
Quindi breve visita e subito in macchina per avvicinarci a Embu dove passeremo l’ultima notte.  Suor Alice ci aspetta insieme alle consorelle per un’ultima serata di risate …. non che a Wamba queste siano mancate, anzi sotto le stelle ci siamo fraternamente canzonati e divertiti con Padre Charles (alias the Bishop😂). 

dimenticavo la cosa più importante: la nostra mitica macchina della parrocchia (ammiraglia come la chiamava padre Franco) è pronta. Ieri infatti Rahim ha rimontato il motore che la mattina era appeso all’albero della canonica, l’ha provata e l’ha pure ripulita. Quello che da noi è normale in Kenya è impossibile ma ciò che da noi è impossibile in Kenya è normale.
A domani per un resoconto finale …. Notte a tutti 

Domenica 1 marzo


Tra una messa e l’altra approfitto per fare un aggiornamento del diario perché ieri sera non è stato possibile ne scrive ne telefonare …. sembra vero (non c’è nulla di scientifico) ma quando tira vento in savana non c’è più network…. rimane un mistero. 
Il detto dei locali è “voi avete l’orologio noi abbiamo il tempo” …. questo è stato provato e sperimentato scientificamente. 
Riporto alcuni esempi:  

1) decidiamo di partire alle 8:30  per visitare una out station fuori Wamba e cioè Narrapai: siamo partiti alle 10:30 circa. E allora, aspettando che Charles si liberasse, ci siamo seduti sulle mitiche pietre sotto l’albero davanti la casa parlando con chiunque arrivava. 

2) arriviamo a Narrapai e i bambini non sono ancora arrivati: ci sediamo sul gradino della scuola e aspettiamo di vederli. Piano piano dal circondario vediamo gente che si incammina verso di noi: sono piccoli punti colorati che si muovono. Finalmente riusciamo a distribuire il materiale scolastico e a regalare a tutti un dolcetto … i bambini ci conoscono e aspettano questo momento non tanto per sentire  le nostre voci ma per gustare insieme i lecca lecca. 

Pole pole arrivano i bambini

3) È ora di far ritorno a Wamba e fa caldissimo. In macchina con noi ci sono le sarte che devono controllare le divise, Alima la catechista (una donna energica che si fa rispettare da tutti) e Giulietta , altra catechista che conosce il samburo e traduce dal swahili. Quando ci fermiamo per far scendere Giulietta la macchina non riparte più …. tutti a guardare ma sembra sia proprio la frizione che ci ha lasciati. Mannaggia😳 siamo sotto il sole e fa caldissimo. Ovviamente network non c’è per tira una po di vento di savana ma dalla parte sbagliata  ….e allora che fare????? Presto detto: arriva un boda boda (ma da dove spuntano queste moto in mezzo al nulla????? Boh) che porta padre Charles in un unico punto del villaggio  dove prende il telefono.  

Boda boda

Ha chiamato il mitico Rahim meccanico tutto fare che arriva e fa il miracolo di far ripartire la macchina anche se rotta e ci porta a destinazione. Morale della favola 2 ore di sosta seduti sotto e sull’albero.  


Il pomeriggio , con un mezzo di fortuna, riusciamo comunque a fare le ultime spese di cibo per chiudere il nostro lavoro. 
E con l’auto come finirà visto che lunedì dobbiamo ripartire?

per il momento è così……

Rahim DENTRO al motore

Poi si vedrà. Siamo fiduciosi perché qui tutto succede …. le cose si rompono e in baleno si riaggiustano e non c’è ne accorgiamo . Uno dei molti misteri dell’aria africana.😂

alcune parole per la parte spirituale della domenica. Per ben due volte abbiamo partecipato alla messa : alle 7 e poi alle 9:30 (abbiamo avuto uno speciale permesso dal parrocco per la seconda messa e quindi siamo arrivati a le 10) con durata media di due ore. Abbiamo portato i saluti di tutti e abbiamo ufficialmente consegnato il dono di don Roberto (una stola) e il nostro (casula verde completa di abito bianco) che sono stati apprezzati tantissimo sia dal parrocco che dalla popolazione: l’incendio  della chiesa ha distrutto tutto compresi gli abiti sacerdotali.

La chiesa provvisoria
Prova abiti sacerdotali

Ora affrontiamo il pomeriggio che sembra intenso ancora di appuntamenti…. vi aggiorniamo appena possibile.

Sabato 29 febbraio

Sono le 6.30 di sabato mattina e qualcuno di noi è già sveglio da un po’ e non sa come impiegare il suo tempo. La sera si va a letto presto perché la giornata è lunga girando a destra e a sinistra, poi alle nove di sera si crolla dalla stanchezza.
Ma bisogna anche dire che i suoni del mattino  non mancano.
Ci sono infatti alcuni particolari che attirano l’attenzione  di coloro che dormono poco. Mi spiego meglio. Alle 5:30 prima piano ma poi sempre più forte c’è il trillo del matatu (un pseudo pulmino a 10 posti ma che normalmente porta fino a 15 persone …. vi lascio immaginare quanto comodo è) che segnala ai “pendolari” che vanno verso Acher Post che è pronto a partire (un po’ come il segnale di sirena delle nostre grandi navi che partono da Venezia per le crociere).  

Un po’ prima delle 6 c’è la campanella per la messa. 
Quello che però ci dà la sveglia definitiva è l’arrivo puntuale alle 6:45   di una colonia di scimmie che corrono all’impazzata sul tetto della Guest House. Il tetto ovviamente è fatto di lamiere e si comincia a sentire da lontano un rombo che a poco a poco si fa sempre più forte. Ci sono le mamme che portano i loro piccoli sulle pance e quelle un po’ più grandi voglio giocare. È un continuo rincorrersi e saltare da un albero all’altro.
Non si fermano per molto tempo perché poi non si fanno più vedere per tutto il giorno fino al tardo pomeriggio in cui ripassano sopra al tetto per tornarsene a casa.

Scimmie

Infine il suono della campanella del cancello di ingresso … sappiano che sono arrivate le cuoche e che è ora di alzarci definitivamente… si può fare colazione. 




Il resto ve lo raccontiamo dopo ora iniziano i preparativi per far visita a Narrapai … per il momento grazie perché il narratore che soffre di insonnia ha impiegato un po’ di tempo in vostra compagnia.

Venerdì 28

Buona sera a tutti,

oggi tocca a me (Paolo) il ruolo di “cantastorie” di questo normale venerdì’ a Wamba.

Inizio alle 7.30 con la colazione a base di uova all’occhio (Roberta e Lucia) e pane, burro e marmellata e poi sub ito in camera a preparaci per la mattinata che prevede.. bambini, bambini e ancora bambini.. si avete indovinato.. oggi girerei o per 4 o 5 asili dove consegneremo le divise nuove ma anche quaderni (ne abbiamo fatto ampia scorta a EMBU) matite, penne biro per gli insegnanti e temperamatite e oh.. stavo dimenticando anche caramelle per i bambini..

Appena montati in auto la prima doccia fredda.. Padre Charles ci avverte che troveremo pochi bambini rispetto al solito perchè il governo non da più il cibo agli asili (e nessuno sa darci una spiegazione) e senza cibo molti bambini non possono affrontare la camminata nella savana… Fortunatamente comunichiamo a Padre Charles che l’Associazione ha raccolto fondi proprio per il cibo e quindi di.. in ogni asilo visitato si fa anche la lista della spesa..con enormi e sentiti ringraziamento a tutti voi!

Riusciamo a descrivere solo in parte le nostre sensazioni quando i bambini ci corrono incontro, ci circondano e vogliono semplicemente toccare i o dirci “CIAO”.. alcuni si ricordano anche i nostri nomi.. altri piangono spaventati dai bianchi, altri ancora ci guardano con sospetto ma poi si lasciano avvicinare e magari anche cambiare la divisa vecchia (che non va buttata mai via) con quella nuova. 

E questi sono solo alcuni degli oltre 400 bimbi che abbiamo incontrato oggi (si li abbiamo proprio contati).

Rientro alla base alle 12.30, pranzo veloce e poi pronti perchè prima dobbiamo distribuire un poco dei vestiti che abbiamo portato poi si deve andare da Grace.. si la signora che durante i week end o quando non c’è scuola nutre circa 40 bambini… domani vi raccontiamo meglio!!

La giornata chiude con la visita alla Scuola Infermieri, pochi studenti ma la Scuola appare in buona situazione. Domani nel pomeriggio incontreremo i “nostri studenti”:-)

Rientro alla guesthouse dove io sono stato “rapito” dal lavoro Padovano (La crisi del virus si ripercuote anche sulle lezioni, gli esami ecc. ecc. ecc.) mentre Roberta e Lucia hanno continuato la distribuzione di abitini, scarpette ec c. ai più bisognosi.

Bene per oggi è tutto…  a domani e buona serata!!

Noi siamo stanchissimi, impolverati scottati (soprattutto io sulla testa) ma stiamo bene!!!

Paolo

Giovedì 27 febbraio

Puntuali alle 9 siamo pronti per partire da Embu per arrivare ad Acher Post dove dobbiamo incontrarci con padre Charles e ripartire per Wamba….pronti è una parola “grossa” dai molteplici significati in Africa perché all’ultimo momento arrivano due telefonate per suor Alice annunciando che due suore si aggiungono alla nostra “comitiva”. Ricominciamo da capo svuotando e ricaricando la macchina per starci tutti.

Quindi siamo partiti in 4 con 4 valigie , 2 zaini un cartone di caramelle, due cartone di quaderni, due borse di mango e pure un pezzo di dolce fresco di forno di suor Alice. Strada facendo raccogliamo sister Nancy che arriva con uno zainetto e un sacco di banane verdi mentre, per fortuna, suor Teresia, non ha borse. 

Paolo in piccionaia e 5 donne comodamente sedute


una prima sosta strada facendo la facciamo a Meru 

Sosta all’auto grill

e poi, la seconda, al solito cartello della Equatore 

Equatore

Eccoci ad Acher: qui dobbiamo trasbordare tutto sulla macchina di Charles e via sulla strada diWamba.

Ora tutti i nostri dubbi si sciolgono ….

Pascoli ovunque

Capre capre capre

il verde ricopre il terreno e l’acqua ha fatto la sua parte ….anche troppo a volte erodendo il terreno già precedentemente segnato da solchi e poi con l’invasione delle cavallette 

Piccole locuste appena schiuse

Queste sono le uniche foto che abbiamo scattato … ci abbiamo provato ma con la strada che comunque rimane sterrata nonostante le novità é veramente difficile in macchina (sembra proprio di stare dentro ad frullatore).

Finalmente siamo arrivati anche se lo scenario non è dei migliori. Domani è un altro giorno e si ricomincia

Quel che resta della chiesa

mercoledì 26 febbraio 2020

 

Mercoledì 26 febbraio
Per problemi tecnici di trasporto abbiamo rinviato la partenza da Embu per Wamba a domani.
Occasione giusta per sentirci liberi di fare un giro per il Embu centro da soli visto che suor Alice è impegnata in una lunga riunione con tutti i rappresentanti delle altre scuole del territorio.
Ci siamo lasciati trascinare dalla massa di gente a piedi, in macchina, in camion in moto e anche in bici ….i primi pionieri delle due ruote in un territorio così collinoso, trafficato è inquinato. Altro che mascherine per il Coronavirus !!!!!!!! Ci volevano per noi mascherine anti smog.
Girato l’angolo della strada ci siamo inerpicati all’interno del mercato di frutta verdura corde scarpe e…. chi più ne ha più ne metta. Di tutto e di più


Un mix di colori, cianfrusaglie e odori …. si odori di tutti i tipi (un vero peccato non poter riprendere e fotografare gli odori e riprodurli in internet).


per non dimenticare le usanze secolari ci siamo anche cimentati in contrattazioni varie ….

 

La giornata finisce poi con una visita al dispensario dove riattiviamo la macchina per l’elettrocardiogramma che avevamo portato l’anno scorso….. e poi…

Tutti a messa per le ceneri.. pensiamo di essere gli unici di Chirignago ad avere la fronte sporca di cenere…

Cerimonia incomprensibile per noi (tutta in lingua locale) ma sempre molto toccante anche perchè eravamo letteralmente sommersi dai bamnbin i delle scuole della zona..

Per ora è tutto.. a domani!!!!

RPL

Martedì 25 febbraio

Martedì 25 febbraio

Simple Honest Transparenté lo slogan del negozio Safaricom (schede telefoniche di Embu) di cui oramai facciamo parte honoris causa.  L’abbiamo oramai imparato a memoria. 
Ce la possiamo fare perché oggi è andata bene e in un’ora e mezza abbiamo risolto anche gli ultimi problemi di connessione. Ieri invece in tre ore siamo riusciti a farci “assumere” . 
Ebbene oggi è cominciata la giornata suddividendoci i compiti: Lucy rimane presso la scuola di suor Alice, Paolo e Roby al negozio in Embu e Dominique, coordinatore aiutante autista della scuola ad acquistare due letti e due materasso. 
Certo la partenza lascia a desiderare visto che il fuori strada a due posti e mezzo che ci deve accompagnare in città non parte immediatamente ma dopo vari colpi sul motore con la chiave inglese. 
Si parte …. sperando di arrivare sani e salvi visto che contachilometri segnava continuamente velocità pari a 0 (eravamo in movimento ne sono sicura), indicatore di benzina, spia dell’olio e dei freni avevano le spie accese …. 
Ci manca solo di provare il Boda-boda e cioè la multi moto che trasporta tranquillamente dalle 3 alle 4 persone contemporaneamente. Pole pole arriveremo a provarle ma dobbiamo convincere Suor Alice a lasciarci andare.

Mito Land Rover alias carro armato
Boda boda

Senza un attimo di sosta il pomeriggio dopo pranzo si parte per Cacioca e Sagana. A Cacioca c’è una comunità di sorelle di Suor Alice che gestiscono un dispensario e un asilo materno per il momento. La struttura sta crescendo di anno in anno e le aule sono tutte nuove e fresche di vernice. I bambini sono pochi al momento ma nel corso del mese arriveranno anche 40 per aula. Ci chiediamo: da dove arrivano perché il circondario sembra deserto?

Pisolino …
…. e noi aspettiamo il pulmino per tornare a casa

ultima tappa del giorno Sagana per accompagnare John presso una famiglia che lo ospiterà per il periodo scolastico. Suor Alice infatti l’ha iscritto in una scuola superiore un po’ troppo lontana da Embu per cui era urgente una sistemazione adeguata per frequentare quella scuola adatta a lui. 
infatti una volta terminati gli studi primari bisogna provvedere anche per la scuola secondaria. È stata una esperienza strepitosa perché Suor Alice ha saputo catapultarci dentro ad un problema reale .  Abbiamo salutato la nuova famiglia solo dopo aver spiegato il problema è aver riportato pace negli animi di tutti.

La giornata è stata lunga e ora bisogna continuare la serata con gli altri bambini della scuola Carlo Liviero con cibo , dolci e danze … speriamo ci abbiano lasciato qualcosa da mangiare anche per noi siamo stanchi e affamati.

Lunedì 24 febbraio

Famiglia allargata dei 7 nani

Lunedì 24 febbraio 
Non ci dilunghiamo sulla mattinata di passione passata in banca e al nostro affezionato negozio Safaricom per le schede telefoniche. Meglio spendere del tempo per due cose importanti. la prima è la mega spesa per la Carlo Liviero home…. lunga lunga e sostanziosa. Non abbiamo fatto in tempo ad arrivare a casa noi la sera che già il camion aveva fatto la consegna. Peccato che non siamo arrivati in tempo.
La seconda è la visita presso la struttura dei piccolini e piccolissimi. Un buon numero di bambini che frequentano l’asilo ma anche molti piccolissimi che abbiamo evitato volutamente di fotografarli per questione di privacy. 
La famiglia allargata dei sette nani (erano circa 20) che correvano a destra e sinistra con una gran voglia di giocare a nascondino. Alcuni si divertono a nascondere il mais steso a terra ad asciugare: le suore stendono e loro nascondono.
E poi l’ultima arrivata di due settimane abbandonata all’ospedale … Preziosa è il suo nome. Trattenere le lacrime è difficile ma ci riusciamo perché inconsciamente avevamo già pensato a lei: scarpette, body, abitini per neonati tutto in coordinato. Soprattutto il latte però aiuterà questa principessa a crescere un po’. Sappiamo che il suo destino è segnato dal virus HIV ma vogliamo sperare di averla aiutata un pochino.


Giochiamo a rincorrerci e poi sul materasso a saltare
C’è chi mette le pannocchie e chi le ruba
Un corredino improvvisato
Il latte salva vita
Aiutiamo tutti Suor Alice
riciclo del copertone del camion …evviva l’altalena

Fianalmente

DOMENICA 23 FEBBRAIO 2020

Oggi è domenica 23 febbraio ed ha inizio la nostra visita in Kenya.

Siamo arrivati a Nairobi al mattino presto dopo una notte di voli. Appena scesi dall’aereo siamo già pronti per partire in macchina con Suor Alice verso Embu …. Quindi altre 3 ore 30 di macchina prima di fermarci.

Nel paesaggio lungo la strada c’è qualcosa di nuovo….VERDE…VERDE…VERDE.

Si il verde dell’erba, degli alberi ….tanto verde.

I mesi scorsi ha piovuto molto e questo è bastato per arricchire il terreno incolto di erba, far crescere arbusti e alberi anche lungo il bordo strada.

Le foglie dei banani e le piante di grano non sono più ricoperti dalla polvere rossa del terreno ma prevale il loro colore naturale.

Alcuni alberi sono in fiore e ricoperti dal colore giallo.

Addirittura a bordo strada pascolano indisturbate capre e vacche …cosa che negli anni passati difficilmente si vedevano percorrendo le affollate strade che da Nairobi portano verso il nord.

Anche la terra rossa battuta che ricopre la maggior parte delle strade sembra rinvigorita … rimanendo sempre terra erosa e solcata dall’acqua.

Come sarà a Wamba? Sarà  lo stesso???????

Per oggi è tutto perché siamo stanchi e assonnati. Domani cercheremo di raccontarvi meglio il nostro inizio.

Buona notte.

Scusate il ritardo.. stiamo avendo problemi con il rinnovo dei telefoni e del WIFI.. domani promettiamo di essere nuovamente da voi..

P.