Martedì 14 luglio 2015
Sta diventando oramai un’abitudine alzarsi presto alla mattina.
Infatti sveglia alle 6 (che tra un rinvio e l’altro l’ultima suonata è stata quella delle 6.20), chiusura valige, e subito dopo colazione (ore 7.10), partenza per Sagana dove alle ore 8.15 incontriamo Suor Serafina per la visita a Gikondi (la scuola superiore frequentata da 140 ragazze) spersa in mezzo alla montagna dove ci si arriva solo dopo lungo percorso sterrato.
Suor Alinda ovviamente non ha mancato di invitarci a pranzo alle ore 13.15 “incoconati” di cibo … bravissima cuoca che si preoccupa sempre di farci mangiare perché un lungo viaggio non si affronta mai a stomaco vuoto.
Detto questo ci siamo avviati per il trasferimento da Nanyuchi a Wamba dandoci appuntamento all’Equatore con padre Charles (soprannominato anche “El piccinin”).
A che ora????? Ritorniamo all’Africa del “pole pole” che conoscevamo. Si dovete infatti sapere che dalle ore 14.30 che inizialmente avevamo ipotizzato per trovarci e ripartire immediatamente per Wamba, siamo arrivati ad incontrarci sotto il cartello dell’Equatore alle ore 16.30 (tanto fino a mezzanotte è sempre oggi: perla di saggezza di P. Charles).
Cosa abbiamo fatto in questo lasso di tempo?
SHOPPING …. EVVIVA!!!!!!
Chiudete gli occhi e immaginate un piazzale (di terra rossa, pietre e polvere) ai lati 20 baracche che vendono di tutto, un’acacia con sotto qualche pietra e… Paolo che fa la guardia a 3 valige 3 bagagli a mano, una scatola donata da S. Serafina, una borsa con banane e ananas.
Ebbene per quasi due ore (ma la scusa ufficiale è quella di far passare tempo in attesa dell’autista che dice sempre sto arrivando e non arriva mai) Roberta e Lucia si sono scatenate in acquisti in tutti i botteghini (in realtà sono capanne di legno con tetto in lamiera), contrattando a destra e a sinistra e tirando sempre il più possibile sul prezzo.
Alla fine sapevamo anche dove si trovavano i fogli di giornale per incartare i regali e facevano tutto da sole…dopo ovviamente aver tirato per il collo i venditori.
Pensate che un bus carico di turisti inglesi si sono fermati per una semplice foto e hanno finito per essere coinvolti anche loro negli acquisti…ma a loro non è stato svelato il nostro segreto per le contrattazioni tanto che loro hanno acquistato le stesse cose nostre pagandole di più di quello che abbiamo pagato noi.
Finalmente arriva P. Charles che dopo bene altre due soste in cerca di qualche cosa che non sappiamo bene, si indirizza con la sua fuori strada rumorosa verso Wamba.
Il buio scende presto in Africa e alle 18-18.30 già è scuro …. Siamo un po’ preoccupati ma alle 19.30 quando scendiamo dall’auto in centro alla missione baciamo terra per essere arrivati sani e salvi.
La signora della guest house ci stava aspettando per la cena e ci accoglie al cancello con un accogliente benvenuti.
E finalmente possiamo riposare rimandando al giorno dopo tutti i programmi.
Mercoledì 15 luglio 2015
La giornata non può mancare di iniziare con i saluti a tutti quelli che conosciamo e non (in quanto a nomi poi facciamo una gran confusione ma poi piano piano la memoria ritorna).
Baci abbracci sono poi le persone locali che ci chiamano per nome…le sarte, le cuoche, le maestre, le infermiere …. e il tempo trascorre senza che ce ne accorgiamo.
Un pranzo in compagnia con gli amici italiani che sono a Wamba per lavoro o per volontariato è proprio un buon momento per un confronto e uno scambio di idee. Poi ognuno riprende i propri lavori e le visite alle persone che non si sono ancora viste. Infatti uno dei catechisti che incontriamo e che si trova in parrocchia per un meeting con P. Franco e P. Charles ci invita a passare con loro la serata in compagnia e noi non manchiamo di accettare.
Sorpresaaaaaaaa: una serata con 25 giovani, tutti catechisti, che arrivano da tutti gli outpost della parrocchia di Wamba (uno di questi outpost si trova a 80 km di distanza) e come “ospite” una capra arrostita alla brace!!!!!!!!!
Ragazzi che festa: abbiamo mangiato e bevuto in compagnia e alla fine balli, canti locali e tanti ringraziamenti.
Senza parlare la stessa lingua ci siamo capiti tutti, un miscuglio di colori e lingue, e fulcro della nostra serata è stato Padre Franco.
Uomo straordinario che in soli due anni è riuscito ad attirare in parrocchia un sacco di giovani che lo aiutano nella sua missione e di cui ci parla spesso.
Questi giovani erano tutti presenti per vedere lui, per parlare con lui e per ascoltare lui, venuti da lontano e da vicino.
Enry (uno di questi giovani) ha detto che era così felice che questa notte non avrebbe dormito … noi altrettanto o forse ci addormenteremo ma sicuramente sognando tutte le persone che abbiamo conosciuto.
Altra esperienza che si aggiunge al nostro bagaglio e che vorremmo proprio raccontarvi.
Buona notte e sogni d’oro come i nostri… la capra forse un po’ meno visto che è stata molto apprezzata dai commensali (sono rimaste solo le ossa)!!.
RLP