Il ritorno a casa

scusateci per non avervi informati ieri ma tra saluti, trasferimenti e altro la giornata è volata via. In più, tanto per non perdere le buone abitudini, questa mattina sveglia alle 4,30 per andare all’aeroporto.

Ieri mattina dopo aver fatto le ultime cose a Embu non riuscivamo a separarci dalla simpaticissima e buonissima Suor Alice. Montati in auto verso le nove abbiamo fatto una veloce sosta in centro città a recuperare le stole, fatte espressamente per noi, che vogliamo portare ai nostri sacerdoti. Colorate e fantasiose.. forse troppo??’ vedremo almeno resterà un pensiero Africano anche per loro.

Sulla strada di Nairobi sosta nel paese di Nazareth dove assieme a un ospedale c’è anche la casa di riposo delle suore Anziane e un centro per bambini di strada. Anche qui non solo orfani ma bimbi abbandonati dai raccoglitori stagionali di the e caffè. Circa 70 bambini allegrissimi, pieni di energia e di fame…

Ad accoglierci la “mitica “Suor Giovanna Pia una ottantina di anni di cui una quarantina passati in Africa, soprattutto all’ospedale di Wamba. Erano giorni che continuava a chiederci di passare a trovarla nel viaggio di ritorno.. ci siamo riusciti. Doveste vedere.. una 15 di suore età media dagli ottanta in su… ancora piene di energia e voglia di fare e.. piene anche di appetito dovremmo dire dopo esserci fermati a pranzo da loro. Ovviamente con dei limiti ma ancora oggi prestano la loro opera nei dintorni sia in ospedale che con i bambini abbandonati. Abbiamo ritrovato anche la nostra “Buty”, la suora di 94 anni che aveva lasciato a malincuore Wamba dopo una potente malaria. Comincia un poco a riprendersi anche perché, a detta sua, non vuole restare in quel posto dove sono tutte vecchie e sorde…..

Abbiamo fatto anche una doverosa visita e sosta al cimitero dei missionari (suore e padri)… Dovreste vedere.. penso si possa definire un campo di eroi. Un centinaio di persone vissute e morte in africa, molto spesso morte nell’adempimento della loro vocazione. Una morta in auto mentre andava da una missione all’altra, una uccisa in Somalia dai terroristi, una rapita in Mozambico… ma anche moltissime morte e rimaste in Africa fino alla fine per aiutare i poveri. ve lo possiamo assicurare non lo fanno per arricchirsi o altro ma per “bontà”. Sono suore e padri cattolici ma sono prima di tutto persone buone e stupende che dedicano la loro vita per gli altri, per i meno fortunati. Sono uomini e donne ovviamente, con i loro pregi e difetti.. vi racconteremo le litigate fatte sui diversi progetti e altro, ma questo non toglie nulla alla loro bontà e voglia di donarsi.. Un esempio sicuramente.

Abbiamo dato l’ultimo saluto anche a Suor Chantal fedele amica e compagna di Africa della Lucia e di molti altri che ci ha lasciato un paio di mesi fa.

Via verso Nairobi ora… tutto è lento e lungo in Africa anche il tempo di percorrenza delle strade.. ci vogliono quasi due ore per giungere in centro a Nairobi per quella che ormai è diventata una tradizione.. gli ultimi acquisti al City Market. Due piani di negozietti, dalla carne al pesce, dai fiori agli oggetti..soprattutto oggetti di tutti i tipi!!

Qui la trattativa è d’obbligo e la Lucia da il meglio di se.. sarà anche perché, pure qui, la conoscono bene! Non pensate che tirare sul prezzo sia un modo per “fregarli”.. è proprio parte della coltura e, credo, si divertano pure loro molto spesso.

il tutto inizia con la scelta dell’oggetto e il primo prezzo chiaramente esagerato e spropositato. Segue una controproposta della Lucia molto spesso veramente bassa e seguita da affermazioni del tipo “non abbiamo soldi”, “siamo volontari di Wamba” o altro…

A questo punto il venditore prende un pezzo di giornale e una penna e scrive il prezzo originale, lo sbarra e dice a noi di scrivere un altro prezzo.. e così via fino all’esaurimento. Molto spesso se non si giunge ad un accordo (generalmente per 1 o 2 euro di differenza) ci si saluta ma dopo dieci minuti, quando sei in un altro negozio, ricompare il primo venditore che torna alla carica.

Finita la sosta acquisti rientro all’ostello dove incontriamo Suor Serafina che ci accoglie a braccia aperte e ci ocre un caffè (rigorosamente fatto con la moca).

Cena tardi come al solito (verso le 7 o 7.15) e ultima discussione e chiacchierata con le suore. Poi nanna presto dato che la sveglia è all’alba… anzi prima!!!

Volo tranquillo e atterraggio ad Amsterdam in perfetto orario. Ora siamo ancora qui che aspettiamo il volo per Venezia questa sera alle 8.35…. e abbiamo pensato a voi!

Non ci resta che salutarvi e rimandare l’appuntamento al prossimo viaggio…… chiedendovi di starci vicini e di continuare a seguire il sito dove vi terremo aggiornati sulle diverse attività dell’Associazione.

Grazie a tutti.. soprattutto a chi lavora e aiuta sia in Italia sia in Africa.

Lucia e Paolo

Un commento su “Il ritorno a casa”

  1. A quest’ora dovreste essere in atterraggio o in attesa delle valige :
    Ben tornati !!! Vi aspettiamo per i racconti di persona !

    Stefano A.

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