Embu….

Lunedi 13 luglio 2015 La giornata ad Embu è cominciata tardi: ci siamo infatti alzati in fretta e furia alle 7.30 quando abbiamo sentito la campana della scuola che suonava per l’alza bandiera (i ragazzi avevano cominciato alle 6 con il pulire le aule e le camere). Allora usciti di corsa senza scarpe, con le croste sugli occhi e indossando una felpa ci siamo aggregati ai ragazzi per assistere all’inizio della loro giornata. Saluti, alza bandiera e preghiera e poi …. caffè. Dobbiamo ricrederci su due cose: 1) in Kenya fa caldo: no niente vero!! Per fortuna una felpa (sola quella) l’abbiamo messa in valigia (oggi cielo coperto, temperature al ribasso e leggera pioggerellina) 2) In Kenya è tutto “pole pole” (che in lingua locale significa “piano piano”): no anche questo non è vero. Per noi questa volta è tutta una corsa a destra e a sinistra. Infatti oggi, a parte risveglio veloce e corsa per l’apertura della giornata, ci siamo per prima cosa improvvisati tecnici ospedalieri: con tanta fantasia e qualche ricordo di fisica, anatomia, meccanica e lingua straniera abbiamo montato i due strumenti che ci siamo portati in valigia e cioè una cardiolina e una specie di ecografo per rilevare il battito fetale che abbiamo lasciato al consultorio gestito dalle sorelle della Carlo Liviero. Non bastasse abbiamo anche fatto da cavie per provare gli strumenti che, dopo una modifica veloce alle spine, hanno cominciato a funzionare … ovviamente solo la cardiolina con tanto di elettrodi abbiamo potuto sperimentare perché nessuna di noi risulta in gravidanza. La prova è andata bene e nessuno di noi si è fulminato. Finito il montaggio siamo corsi per un’emergenza in una scuola secondaria in una località dal nome impronunciabile composta da yxtkm…e dopo, sempre di corsa, dall’altra parte del distretto, all’asilo dell’infanzia proprio in centro ad Embu. Vi mostreremo le foto che siamo riusciti a fare ma vi anticipiamo che sono tanti angeli che vivono in una casa accogliente, calda, colorata, accuditi e coccolati da suore e personale di servizio. Non ci siamo accorti ma in un batter d’occhio sono le 13. Bisogna ritornare alla base per mangiare qualcosa e preparare anche per le altre sorelle che stanno ancora lavorando in consultorio. Nell’arco di un’ora abbiamo preparato, mangiato, spreparato e ripartiti per Gackoa… altro consultorio delle nostre sorelle con tanto di abitazione per alcune di loro: in questa zona sta nascendo un centro per accogliere circa 150 ragazzi e ragazze bisognose. E per non farci mancare nulla e quindi finire in bellezza la giornata ci siamo recati in centro ad Embu per una spesa veloce e un giro al mercato: quanti colori, quante persone, e quanti odori … quanta polvere. Ovviamente non è mancata occasione per Lucia di fare acquisti. Più si fa scuro e più la città si anima di persone e di macchine, camion, matatu, moto e bici. E tutti vendono qualcosa. Non vi racconteremo nulla ora di come si è veramente conclusa la giornata con i ragazzi della Carlo Liviero Home che ci hanno intrattenuti con canti e balli: ci siamo talmente commossi che ancora ora scrivendo queste righe a notte inoltrata non ci escono le parole ma gli occhi si riempiono di lacrime. Grazie di cuore. Dimenticavamo una cosa: vi siete accorti che nel nostro racconta manca una cosa? La mattina è cominciata alla velocità della luce e non abbiamo avuto un attimo di tempo di lavarci i denti … di doccia non se ne parla. Buona notte. RLP Lunedi 13 luglio 2015 La giornata ad Embu è cominciata tardi: ci siamo infatti alzati in fretta e furia alle 7.30 quando abbiamo sentito la campana della scuola che suonava per l’alza bandiera (i ragazzi avevano cominciato alle 6 con il pulire le aule e le camere). Allora usciti di corsa senza scarpe, con le croste sugli occhi e indossando una felpa ci siamo aggregati ai ragazzi per assistere all’inizio della loro giornata. Saluti, alza bandiera e preghiera e poi …. caffè. Dobbiamo ricrederci su due cose: 1) in Kenya fa caldo: no niente vero!! Per fortuna una felpa (sola quella) l’abbiamo messa in valigia (oggi cielo coperto, temperature al ribasso e leggera pioggerellina) 2) In Kenya è tutto “pole pole” (che in lingua locale significa “piano piano”): no anche questo non è vero. Per noi questa volta è tutta una corsa a destra e a sinistra. Infatti oggi, a parte risveglio veloce e corsa per l’apertura della giornata, ci siamo per prima cosa improvvisati tecnici ospedalieri: con tanta fantasia e qualche ricordo di fisica, anatomia, meccanica e lingua straniera abbiamo montato i due strumenti che ci siamo portati in valigia e cioè una cardiolina e una specie di ecografo per rilevare il battito fetale che abbiamo lasciato al consultorio gestito dalle sorelle della Carlo Liviero. Non bastasse abbiamo anche fatto da cavie per provare gli strumenti che, dopo una modifica veloce alle spine, hanno cominciato a funzionare … ovviamente solo la cardiolina con tanto di elettrodi abbiamo potuto sperimentare perché nessuna di noi risulta in gravidanza. La prova è andata bene e nessuno di noi si è fulminato. Finito il montaggio siamo corsi per un’emergenza in una scuola secondaria in una località dal nome impronunciabile composta da yxtkm…e dopo, sempre di corsa, dall’altra parte del distretto, all’asilo dell’infanzia proprio in centro ad Embu. Vi mostreremo le foto che siamo riusciti a fare ma vi anticipiamo che sono tanti angeli che vivono in una casa accogliente, calda, colorata, accuditi e coccolati da suore e personale di servizio. Non ci siamo accorti ma in un batter d’occhio sono le 13. Bisogna ritornare alla base per mangiare qualcosa e preparare anche per le altre sorelle che stanno ancora lavorando in consultorio. Nell’arco di un’ora abbiamo preparato, mangiato, spreparato e ripartiti per Gackoa… altro consultorio delle nostre sorelle con tanto di abitazione per alcune di loro: in questa zona sta nascendo un centro per accogliere circa 150 ragazzi e ragazze bisognose. E per non farci mancare nulla e quindi finire in bellezza la giornata ci siamo recati in centro ad Embu per una spesa veloce e un giro al mercato: quanti colori, quante persone, e quanti odori … quanta polvere. Ovviamente non è mancata occasione per Lucia di fare acquisti. Più si fa scuro e più la città si anima di persone e di macchine, camion, matatu, moto e bici. E tutti vendono qualcosa. Non vi racconteremo nulla ora di come si è veramente conclusa la giornata con i ragazzi della Carlo Liviero Home che ci hanno intrattenuti con canti e balli: ci siamo talmente commossi che ancora ora scrivendo queste righe a notte inoltrata non ci escono le parole ma gli occhi si riempiono di lacrime. Grazie di cuore. Dimenticavamo una cosa: vi siete accorti che nel nostro racconta manca una cosa? La mattina è cominciata alla velocità della luce e non abbiamo avuto un attimo di tempo di lavarci i denti … di doccia non se ne parla. Buona notte. RLP

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